Avvio sotto la parità per le principali borse europee.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,4% a 40.203 punti, debole come il Dax di Francoforte (-0,6%), il Ftse 100 di Londra (-0,5%), il Cac 40 di Parigi (-0,3%) e l’Ibex35 di Madrid (-0,2%).
Sebbene i listini stiano perdendo lo slancio dei giorni scorsi, gli investitori continuano a guardare con fiducia la tregua tra Usa e Cina nonché i dati sull’inflazione statunitense.
Come ulteriore segnale di allentamento delle tensioni commerciali, ieri Pechino ha sospeso le restrizioni alle esportazioni di terre rare e di altri beni e tecnologie per uso militare, decisione che fa seguito, come dichiarato dal Ministero del Commercio cinese, alla pausa di 90 giorni nei dazi reciproci concordata con gli Stati Uniti.
Occhi anche sulle banche centrali dopo le parole del presidente della Fed di Chicago, Austan Goolsbee, secondo il quale è importante che gli istituti non reagiscano alla volatilità quotidiana dei titoli azionari e alle dichiarazioni di politica economica, osservando che i dati economici rimangono stabili per ora.
Il vicepresidente della Fed, Philip Jefferson, ha aggiunto che i dazi e la relativa incertezza potrebbero rallentare la crescita e aumentare l’inflazione quest’anno, ma la politica monetaria è ben posizionata per rispondere quando necessario.
Dall’agenda macro, attesi, stamane, nell’Eurozona, il PIL del primo trimestre (preliminare) e la produzione industriale di marzo; nel pomeriggio, dagli USA, le vendite al dettaglio di aprile, l’Empire Manufacturing di maggio, l’Indice manifatturiero Philadelphia di maggio, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione e i prezzi alla produzione di aprile.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,122 mentre il cambio dollaro/yen scende a 145,7. Tra le materie prime, petrolio in rosso con il Brent (-3,1%) a 64,0 dollari al barile e il Wti (-3,2%) a 61,1 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-bund riparte da 102 punti con il rendimento sul decennale italiano al 3,70%.
Tornando a Piazza Affari, guidano in avvio Leonardo (+0,8%), Hera (+0,4%), Snam e Ferrari (entrambe +0,3%); in coda Iveco (-4,3%) e Pirelli (-1,9%) dopo i conti, precedute da Tenaris e Prysmian (entrambe -1,6%).