Eurotech – Raccolta ordini +29% nel 1Q e ad aprile trend positivo in accelerazione

Eurotech ha archiviato il primo trimestre 2025 con ricavi consolidati pari a 8,28 milioni, rispetto a 11,94 milioni nei primi tre mesi del 2024. A parità di cambi, la riduzione è stata del 31,0% e, a cambi storici, del 30,6%.

Un periodo, spiega la società, che “è stato fortemente condizionato dall’andamento della raccolta ordini del secondo semestre 2024. Tutte le aree geografiche hanno subito una
riduzione rispetto al primo trimestre del 2024, ma l’area europea è quella che ha sofferto
maggiormente e in particolare la Germania è il mercato di sbocco che ha registrato la
riduzione maggiore”.

“Il risultato dei primi tre mesi è quindi ancora legato ai fattori macro-economici che hanno
caratterizzato l’andamento del 2024, ovvero crisi del settore Industriale in Europa e
destocking in Giappone”.

A partire da febbraio, Eurotech ha registrato tuttavia “una netta inversione di tendenza sulla raccolta ordini, che nel primo trimestre ha segnato un incremento del 29% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. I principali driver sono stati tre: la riattivazione del business ADAS in Germania, che si era quasi azzerato nella seconda metà del 2024, un buon impulso di ripresa del business nel ferroviario e la raccolta ordini in Giappone per servizi di ingegneria (NRE) a supporto dello sviluppo di nuovi prodotti custom per la base clienti storica della controllata Advanet”.

Il primo margine, in termini percentuali sul fatturato, è migliorato di 90bps, attestandosi al 49,6% dal precedente 48,7%, beneficiando di un “diverso mix di prodotti che, grazie alle azioni di focalizzazione intraprese in particolare sulla controllata tedesca InoNet, si è gradualmente spostato verso prodotti a maggiore valore aggiunto”.

I costi operativi, al lordo delle rettifiche operate, ammontano a 8,98 milioni a fronte dei 10,18 milioni dei primi tre mesi 2024, con un miglioramento di 1,2 milioni. A cambi costanti, la riduzione dei costi è stata di 1,26 milioni.

I costi non ricorrenti contabilizzati nel primo trimestre 2025, pari a 0,11 milioni, sono relativi alle attività di riorganizzazione del Gruppo e riguardano interamente i costi del
personale una tantum collegati alla riduzione della forza lavoro. Nel primo trimestre 2024 non sono stati registrati costi non ricorrenti.

L’EBITDA adjusted ammonta a -3,62 milioni, rispetto a 3,37 milioni nel 2024. Grazie alla riduzione dei costi operativi, a fronte di un calo del 30,6% dei ricavi, la contrazione dell’EBITDA adjusted è stata contenuta al 7,3%.

Includendo anche i costi non ricorrenti, l’EBITDA si è attestato a -3,72 milioni.
L’EBIT è stato pari a -4,84 milioni, rispetto ai -4,50 milioni dei primi tre mesi 2024.
Il trimestre si è chiuso con una perdita netta di Gruppo di 5 milioni (-4,2 milioni nello stesso periodo del 2024).
Dal lato patrimoniale, lindebitamento finanziario netto è stato pari a 18,68 milioni, rispetto ai 20,4 milioni al 31 dicembre 2024, dinamica “determinata principalmente da una generazione di cassa operativa di 0,6 milioni, sostenuta dalla riduzione del capitale circolante, un utilizzo di cassa di 1,2 milioni per investimenti e rimborso di interessi correlati ai finanziamenti passivi e un versamento di 2,5 milioni in conto futuro aumento di capitale effettuato, in due tranche, dal socio di maggioranza relativa Emera”.
Riguardo l’outlook, ad aprile, “il trend positivo della raccolta ordini registrato nel primo trimestre ha subito un’accelerazione, confermata anche dall’andamento nelle prime due settimane del mese corrente”.
“In particolare, la controllata tedesca InoNet sta avendo una robusta raccolta ordini per progetti legati allo sviluppo dei sistemi ADAS, per i quali gli investimenti sono ripartiti
di slancio a partire da febbraio dopo il brusco stop nella seconda metà del 2024. Inoltre,
prosegue in Giappone la raccolta di ordini per servizi di ingegneria (Non-Recurring Engineering) da parte dei clienti storici della controllata Advanet per lo sviluppo delle nuove generazioni di prodotti, la cui produzione avrà un limitato impatto sul fatturato del 2025 ma sosterrà la crescita nel 2026 e nel 2027 con l’entrata a regime dei volumi produttivi”.
“La visibilità ad oggi sull’ordinato del primo semestre indica una crescita prevista del 50%
rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Conseguentemente, la visibilità sull’andamento dei ricavi nei periodi futuri è in miglioramento”.
“Il fatturato del secondo trimestre sarà nettamente superiore rispetto a quello del primo
trimestre. Inoltre, in virtù del trend dell’ordinato, si prevede che la seconda metà dell’anno
avrà un peso sul fatturato totale sensibilmente maggiore rispetto alla prima metà. Nel corso dei prossimi mesi sarà possibile avere una visione più chiara sul possibile andamento
complessivo delle vendite nel 2025, che dovrebbe mostrare una leggera crescita”.
“Le azioni di razionalizzazione e ridisegno della struttura operativa verranno finalizzate nel
corso del secondo trimestre e produrranno effetti ulteriori, in termini di riduzione del punto di pareggio, oltre a quelli già rilevati nel primo trimestre. L’obiettivo è di ottenere una riduzione del run-rate dei costi operativi di almeno Euro 3,5 milioni”.