Prevista partenza debole per le principali borse europee.
Chiusura venerdì positiva a Wall Street con il Dow Jones a +0,8%, l’S&P 500 a +0,7% e il Nasdaq a +0,5%.
Sui mercati asiatici, Tokyo cede lo 0,7%, Hong Kong lo 0,1% poco mossa come Shanghai (flat).
Sul sentiment pesa il downgrade, da parte di Moody’s, sugli Stati Uniti da “Aaa” ad “Aa1”. Sebbene l’agenda di rating abbia riconosciuto la significativa forza economica e finanziaria degli Usa, questa non compensa più pienamente il calo degli indicatori di bilancio. Il Segretario al Tesoro Scott Bessent ha minimizzato le preoccupazioni sul debito pubblico statunitense e sull’impatto inflazionistico dei dazi, affermando che l’amministrazione Trump è determinata a ridurre la spesa federale e a far crescere l’economia.
Si tratta della prima volta nella storia in cui gli Stati Uniti non hanno un rating di credito tripla A da almeno una delle tre principali agenzie.
Occhi anche sul fronte geopolitico in vista della telefonata odierna tra Trump e Putin.
Dall’agenda macro, attesi stamane i prezzi al consumo dell’Eurozona finali di aprile.
In Cina, la produzione industriale di aprile è salita del 6,1% su base annua, in rallentamento meno delle attese (5,7%), dopo il +7,7% di marzo.
Nella stessa area e mese, le vendite al dettaglio sono aumentate del 5,1% annuo, al di sotto delle attese (+6,0%) e del dato di marzo (+5,9%).
In Giappone, l’indice sull’attività del settore terziario ha registrato a marzo una flessione dello 0,3% su base mensile, in linea con le attese e dopo il +0,5% di aprile (dato rivisto da -0,9%).
A Piazza Affari, oggi è in calendario lo stacco cedole di molte società, tra le quali 23 big, con un conseguente previsto calo tecnico dell’indice Ftse Mib di circa l’1,8%. Le 23 società interessate sono: A2A, Amplifon, Azimut, Mps, Banco Bpm, Popolare di Sondrio, Bper, Cucinelli, Buzzi, Diasorin, Eni, Finecobank, Generali, Interpump, Intesa Sanpaolo, Inwit, Italgas, Moncler, Nexi, Recordati, Saipem, Tenaris e Unipol.