IEG – Prosegue il deciso apprezzamento degli esperti dopo i risultati 1Q25

Ricavi consolidati aumentati del 15,7% su base annua a 102,8 milioni, EBITDA ed EBIT, entrambi adjusted, rispettivamente a 38,2 milioni (+11,2%) e 33,3 milioni (+10,9%), utile netto di 21,5 milioni e posizione finanziaria netta a 71,2 milioni. Sono questi i principali numeri del primo trimestre 2025 di Italian Exhibition Group (IEG).

Trimestre solido, come evidenzia Equita, che supera “le aspettative su tutti i livelli, trainato dalle forti performance organiche sia delle fiere ‘top-tier’ del Gruppo sia del business congressi”. Risultati a seguito dei quali gli analisti confermano le stime sul 2025/27, “che si collocano a metà strada rispetto alle previsioni dell’azienda” (che ritengono godano di elevata visibilità)”, nonché il rating ‘buy’ e il target price a 10 euro, sottolineando che “i commenti del management continuano a essere positivi con una forte visibilità sul 2025.”

View positiva anche da parte di Tp Icap Midcap che, “alla luce della forte visibilità sui ricavi, supportata dalla performance robusta degli eventi principali, dall’accelerazione dell’attività internazionale e da due nuove acquisizione di prossima comunicazione”, conferma il “buy” e alza il prezzo obiettivo a 9 euro dal precedente 7,7 euro. “Sebbene il 2025 sia un anno dispari”, aggiungono gli analisti, “nel trimestre non si è avvertito alcun effetto di stagionalità biennale, grazie a un effetto calendario favorevole e all’ottima performance dei tre saloni di punta del Gruppo”.

Infine, Intermonte, nel mantenere l’outperform, il target price a 9,50 euro e le previsioni, riporta che “i risultati del primo trimestre del 2025 confermano i forti progressi registrati negli ultimi trimestri e i commenti del management sulle prospettive del gruppo sono stati ancora una volta molto costruttivi. Sebbene la controversia sui dazi e alcuni segnali macroeconomici iniziali di un possibile rallentamento economico richiedano una certa cautela nella valutazione delle prospettive del settore”, gli esperti ritengono che “i dati del 2025 presentino un rischio limitato, poiché il primo trimestre chiave è ‘già in tasca’ e la maggior parte delle fiere viene venduta con mesi di anticipo”.