Avvio misto per le principali borse europee.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,2% a 40.588 punti, sopra la parità come l’Ibex35 di Madrid (+0,5%); più arretrati il Cac 40 di Parigi (-0,3%), il Dax di Francoforte (-0,2%) e il Ftse 100 di Londra (-0,1%).
Secondo quanto riporta la CNN, citando fonti dell’intelligence statunitense, Israele starebbe pianificando un potenziale attacco agli impianti nucleari iraniani. Una mossa che ostacolerebbe qualsiasi progresso nei negoziati e aumenterebbe le tensioni in Medio Oriente, area che, peraltro, fornisce circa un terzo del greggio mondiale.
Restano monitorati anche gli sviluppi sul conflitto in Ucraina dopo la telefonata di lunedì tra Trump e Putin.
Occhi infine sulla politica monetaria con la Fed che attende di avere una visione più chiara sull’economia prima di abbassare i tassi di interesse.
Dall’agenda macro, ad aprile, la bilancia commerciale giapponese ha presentato un deficit di 115,8 miliardi di yen, al di sopra delle attese (-200,0 mld yen) ma in peggioramento rispetto al surplus di 559,4 miliardi del mese di marzo (rivisto da 544,1 miliardi).
Nello stesso periodo, nel Regno Unito, i prezzi al consumo hanno accelerato a +1,2% mese su mese rispetto al +1,1% del consensus e al +0,3% di marzo. Su base annua, hanno registrato un +3,5% a fronte del +3,3% stimato e al +2,6% del mese precedente. L’indice core è salito del 3,8% a/a, superiore rispetto al +3,6% delle attese e al +3,4% di marzo.
In calendario, nel pomeriggio, oltreoceano, le richieste mutui MBA.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,132 mentre il cambio dollaro/yen scende a 143,7. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+1%) a 66,0 dollari al barile e il Wti (+1,1%) a 62,7 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-bund riparte da 100 punti con il rendimento sul decennale italiano al 3,63%.
Tornando a Piazza Affari, guidano in avvio Leonardo (+2,1%) con il via alla fornitura di 28 elicotteri destinati a impieghi governativi della Malesia, seguita da Nexi (+1,6%) e Banco BPM (+1,2%) dopo l’emissione di un bond per 400 milioni destinata a investitori istituzionali. In coda, Interpump (-1,6%), Stellantis (-1,5%) e Stm (-1,4%).