Le borse europee peggiorano a metà seduta mentre i futures di Wall Street viaggiano incerti.
A Milano, il Ftse Mib cede l’1% a 40.143 punti, in linea al Cac 40 di Parigi (-1%) e preceduto da Ibex35 di Madrid (-0,9%), Dax di Francoforte e Ftse 100 di Londra (entrambi -0,7%).
Sale l’avversione al rischio in scia alle crescenti preoccupazioni per il nuovo disegno di legge di bilancio degli Stati Uniti che prevede ampi tagli alle tasse e che potrebbe aumentare il debito nazionale di oltre 3.000 miliardi di dollari nei prossimi 10 anni.
Occhi allo stesso tempo sulla riunione dei Ministri delle Finanze e dei Governatori delle Banche Centrali dei paesi del G7, che si conclude oggi a Banff in Canada, sugli interventi di diversi funzionari nonché sui verbali dell’ultima riunione della BCE.
Dalla fitta agenda macro odierna, il preliminare di maggio del PMI Manifatturiero dell’Eurozona si è attestato a 48,4 punti, in calo, contro le attese (49,2 punti), dai 49 punti di aprile. Dinamica analoga per l’indice Servizi, sceso a 48,9 punti, rispetto ai 50,4 stimati e ai 50,1 del mese precedente. Il Composito è calato a 49,5 punti, a fronte dei 50,7 del consensus e ai 50,4 punti di aprile.
Il preliminare di maggio del PMI manifatturiero della Germania si è attestato a 48,8 punti, in calo contro le attese (48,9 punti) rispetto ai 48,4 punti di aprile. Il PMI servizi è sceso, contro il consensus (49,5 punti), a 47,2 punti dai 49 del mese precedente. Il composito ha riportato 48,6 punti, inferiore ai 50,4 punti stimati e ai 50,1 punti di aprile.
Nella stessa area e mese, l’indice IFO, che misura la fiducia delle aziende, si è attestato a 87,5 punti, in aumento rispetto al mese precedente (86,9 punti) e oltre le attese (87,4 punti).
Focus, nel pomeriggio, oltreoceano, su Chicago Fed National Activity Index di aprile, richieste settimanali di sussidi di disoccupazione e PMI preliminari di maggio.
Sul forex, l’euro/dollaro cala a 1,129 e il cambio dollaro/yen a 143,4. Tra le materie prime, il petrolio resta negativo con il Brent (-1,5%) a 63,9 dollari al barile e il Wti (-1,5%) a 60,7 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-bund si mantiene a 100 punti con il rendimento sul decennale italiano al 3,65%.
Tornando a Piazza Affari, resistono Terna (+0,3%), Enel, A2A e Pirelli (tutte a +0,2%), mentre peggiora e rimane in fondo Stellantis (-2,9%), preceduta da Finecobank e Moncler (entrambe -2,4%).