I futures sull’azionario americano cedono l’1,2-1,7%, preannunciando un avvio in ribasso, in scia alla minaccia di Trump di dazi del 50% sull’Unione Europea.
Chiusura ieri poco mossa per i principali indici oltreoceano, con l’S&P 500 a -0,04%, il Nasdaq a +0,28% e il Dow Jones a -0,003%.
Nuova escalation sul fronte commerciale: Trump ha minacciato dazi del 50% sulle importazioni dall’Unione Europea dal prossimo primo giugno. In un post su Truth, il presidente Usa ha affermato che “le nostre discussioni con loro non stanno portando a nulla. Pertanto, raccomando l’introduzione di un dazio del 50% sull’Unione Europea a partire dal 1° giugno 2025. Non è previsto alcun dazio se il prodotto è costruito o fabbricato negli Stati Uniti.”
Continua a tener banco anche la proposta di legge fiscale di Trump, approvata dalla Camera e che ora sarà presentata al Senato, possa aggravare il deficit nazionale già in forte aumento.
Resta monitorato anche il fronte geopolitico con Pechino e Washington che stanno proseguendo nelle trattative mentre la delegazione giapponese è partita oggi verso gli Stati Uniti per un terzo round di colloqui.
Occhi, inoltre, sulla politica monetaria in scia alle parole del funzionario della Fed, Christopher Waller, secondo il quale la banca centrale potrebbe tagliare i tassi nella seconda metà del 2025 se i dazi imposti da Trump si stabilizzeranno intorno al 10%.