Seduta tonica per le principali borse asiatiche dopo la chiusura in calo di ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen guadagnano rispettivamente lo 0,7 e lo 1,3%, bene come Hong Kong (+0,9%); allunga il Giappone con il Nikkei e il Topix entrambe a +1,9%.
Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a -0,5%, l’S&P 500 e il Dow Jones a -0,6% entrambi.
Il sentiment beneficia della notizia secondo cui un tribunale Usa ha dichiarato incostituzionali i dazi reciproci dell’amministrazione Trump.
Un tribunale statunitense ha bloccato l’entrata in vigore dei dazi del presidente Donald Trump con una sentenza che ha stabilito che il presidente ha oltrepassato la sua autorità imponendo dazi generalizzati sulle importazioni dai partner commerciali statunitensi.
La Corte del Commercio Internazionale ha affermato che la Costituzione degli Stati Uniti conferisce al Congresso l’autorità esclusiva di regolamentare il commercio con altri paesi, autorità che non viene annullata dai poteri di emergenza del presidente per salvaguardare l’economia statunitense.
I giudici hanno inoltre ordinato all’amministrazione Trump di emettere nuovi ordini che riflettano l’ingiunzione permanente entro 10 giorni.
A stretto giro, l’amministrazione Trump ha presentato ricorso e ha messo in discussione l’autorità del tribunale.
Parallelamente, la Cina cerca di rinsaldare i rapporti con l’Asia sud-orientale e del Golfo Persico. Il premier Li Qiang ha partecipato a un vertice in Malesia, a Kuala Lumpur, incontrando i leader dell’area Asean e del Consiglio di Cooperazione del Golfo (Gcc), per stringere ulteriormente i legami commerciali e strategici.
Sul fronte delle banche centrali, dopo la decisione della Reserve Bank neozelandese, anche la Banca della Corea del Sud ha tagliato i tassi di 25 punti base, portandoli al 2,5%, il livello più basso da agosto 2022.
Sul fronte macro, a maggio l’indice relativo alla fiducia dei consumatori del Giappone è salito a 32,8 punti rispetto ai 31,2 punti del mese precedente. Gli analisti si attendevano un dato pari a 31,8 punti.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,127 mentre il cambio dollaro/yen sale a 145,6. Tra le materie prime, petrolio in deciso rialzo con il Brent (+1,7%) a 65,4 dollari al barile e il Wti (+1,8%) a 63 dollari al barile.