Gli eurolistini chiudono perlopiù in ribasso mentre Wall Street procede perlopiù negativa dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 39.983 punti (-0,4%) in calo come il DAX di Francoforte (-0,6%), il CAC 40 di Parigi (-0,1%), il Ftse 100 di Londra (-0,1%). Chiude sopra la pari l’Ibex 35 di Madrid (+0,3%).
Oltreoceano, il Nasdaq procede invariato mentre il Dow Jones cede lo 0,5% e lo S&P 500 lo 0,1%.
Gli investitori continuano comunque a guardare con fiducia sia la notizia che una Corte federale americana ha bloccato temporaneamente i dazi di Trump, sebbene la Casa Bianca abbia già annunciato ricorsi, sia i conti sopra le attese del colosso dei chip Nvidia.
Restano monitorate anche le indicazioni macro con la seconda lettura del Pil annualizzato statunitense del primo trimestre 2025 che ha mostrato una flessione del 0,2% su base trimestrale, in rallentamento più contenuto rispetto al consensus e alla prima stima preliminare (-0,3% entrambi).
Nella stessa area, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono salite, oltre le attese (229mila), a 240mila unità dalle 226mila unità della settimana precedente.
A maggio, in Italia, l’indice relativo al clima di fiducia dei consumatori è aumentato, più delle attese (93 punti), a 96,5 punti dai 92,7 punti di aprile.
Sul Forex, l’euro/dollaro sale a 1,137, il dollaro/yen scende a 144,1. Tra le materie prime, in ribasso le quotazioni del greggio, con il Brent (-1,2%) a 63,3 dollari e il Wti (-1,1%) a 61,0 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 99 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,50%.
Tornando a Piazza Affari, guidano Pirelli & C (+1,1%), Amplifon (+1,1%), Unipol (+1,0%), Stmicroelectronics (+0,8%) mentre chiudono in coda Leonardo (-2,2%) seguita da Buzzi (-2,1%), Prysmian (-1,5%), Generali (-1,5%).