Al 31 marzo 2025, i ricavi preliminari di TrenDevice sono stati pari a 3,151 milioni, in diminuzione del 29%, rispetto ai 4,44 milioni del corrispondente periodo del 2024.
Tale decremento, spiega la società, “è principalmente dovuto: (i) a un calo delle vendite sia sul canale web che sui retail store derivante da una ridotta disponibilità di merce a causa di una disponibilità limitata di liquidità; (ii) alla riduzione del perimetro retail store fisici, in seguito alle chiusure dei punti vendita di Brescia, Bergamo, Bologna e Roma Barberini, avvenute gradualmente nel corso del primo trimestre 2025”.
L’EBITDA ha registrato “un decremento, attestandosi ad Euro meno 95 migliaia, rispetto agli Euro 154 migliaia registrati nel Q1 2024 (-162%). La variazione dell’EBITDA è principalmente dovuta a due distinti fattori: (i) la marginalità inferiore alle aspettative sui prodotti ricondizionati a causa di un aumento della pressione competitiva sul canale web; (ii) il calo dei volumi di vendita derivante dalla predetta ridotta disponibilità di magazzino”.
I predetti dati non sono stati assoggettati a revisione legale dei conti né a verifica da parte del collegio sindacale.
Il contributo ambientale della società: “grazie al modello basato sull’economia circolare, nel Q1 2025 sono 407 le tonnellate stimate di CO2 non immesse nell’ambiente in calo del 32% rispetto alle 598 tonnellate del Q1 2024”. “La stima delle minori emissioni di CO2 è basata sui dati relativi al dispendio di anidride carbonica necessaria alla produzione di ogni singolo dispositivo resi noti dai produttori e decurtata da una stima interna afferente al dispendio di CO2 per le attività di refurbishment di TrenDevice”.
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