Seduta negativa per le principali borse asiatiche in controtendenza alla chiusura in frazionale rialzo di ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente lo 0,4 e lo 0,7%, deboli come il Giappone con il Nikkei a -1,3% e il Topix a -0,1%, e Hong Kong (-1,4%).
Oltreoceano, il Nasdaq e l’S&P 500 hanno terminato a +0,4%, il Dow Jones a +0,3%.
Cresce l’incertezza sul fronte commerciale con la Corte d’appello statunitense che ha accolto il ricorso dell’amministrazione Trump e sospeso temporaneamente la sentenza della Corte federale che aveva bloccato gran parte dei dazi reciproci.
Pesano inoltre le parole del Segretario al Tesoro Scott Bessent secondo il quale i negoziati commerciali tra Washington e Pechino sono “un po’ in stallo” e sarà necessaria una nuova fase di dialogo diretto tra Trump e Xi Jinping per trovare una via d’uscita.
Occhi anche sulla politica monetaria con il presidente Usa che ritiene che Powell stia commettendo un errore non abbassando i tassi di interesse mentre il numero uno della Fed di Dallas, Logan, ha avvertito che potrebbe volerci del tempo prima che i funzionari adeguino il costo del denaro.
Dall’agenda macro, ad aprile, il tasso di disoccupazione giapponese si è attestato al 2,5%, in linea alle attese e al mese precedente.
Nello stesso mese e area, le vendite al dettaglio hanno evidenziato un incremento del 3,3% annuale, al di sopra del consensus (+2,9%) e della rilevazione di marzo (+3,1%). Su base mensile sono aumentate dello 0,5%, rispetto al -1,2% del mese precedente.
A maggio, l’indice dei prezzi al consumo nella regione di Tokyo è pari al 3,4% su base annuale, in linea ad aprile (rivisto da +3,5%). L’inflazione core ha riportato una variazione positiva del 2,1% su base annua, sopra il mese precedente (+2,0%).
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,134 e il cambio dollaro/yen a 143,9. Tra le materie prime, petrolio in frazionale calo con il Brent (-0,4%) a 63,1 dollari al barile e il Wti (-0,4%) a 60,7 dollari al barile.