Gli eurolistini chiudono perlopiù in rialzo mentre Wall Street procede negativa dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 40.087 punti (+0,3%) in guadagno come il Ftse 100 di Londra (+0,7%), il DAX di Francoforte (+0,3%), l’Ibex 35 di Madrid (+0,2%). Chiude sotto la pari il CAC 40 di Parigi (-0,4%).
Oltreoceano, il Nasdaq cede lo 0,6%, lo S&P 500 lo 0,4% e il Dow Jones lo 0,2%.
Gli investitori restano intenti a valutare l’impatto dei dazi sull’economia in un contesto di persistente incertezza dopo che la Corte d’appello statunitense ha sospeso temporaneamente la sentenza della Corte federale che aveva bloccato gran parte delle tariffe reciproche imposte da Trump.
Intanto, dall’agenda macro odierna, i dati di aprile sul deflatore PCE, una delle misure inflattive maggiormente monitorate dalla Federal Reserve, hanno evidenziato una crescita annua del 2,1%, in rallentamento oltre le attese (+2,2%) rispetto al +2,3% di marzo. Su base mensile, l’indice ha registrato un incremento dello 0,1%, in linea con le previsioni e a fronte della variazione nulla di marzo.
A prescindere da elementi volatili, il PCE Core è salito del 2,5% annuo, in linea con le attese e in rallentamento rispetto al +2,7% di marzo. Su base mensile, l’indice ha registrato un +0,1%, in linea con le attese e il mese precedente.
In Italia, a maggio, l’indice armonizzato UE dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,1% su base mensile, rallentando, meno delle attese (flat), dal +0,4% di aprile. Su base annua, l’inflazione è stata pari all’1,9%, in linea al consensus, e leggermente inferiore rispetto al 2% del mese precedente.
Nella stessa area, nel primo trimestre 2025, il Pil finale ha segnato un +0,3% su base trimestrale, in linea alle attese e al preliminare. Su base annua, ha evidenziato un +0,7%, dopo il +0,6% della lettura precedente e del consensus.
Ad aprile il reddito personale negli Usa ha accelerato, contro le attese (+0,3%), a +0,8% su base mensile, dal +0,7% di marzo.
Le spese per consumi personali sono aumentate dello 0,2% m/m, in linea con le attese, dopo il +0,7% del mese precedente.
Sul Forex, l’euro/dollaro scende a 1,136, il dollaro/yen a 144,1. Tra le materie prime, in ribasso le quotazioni del greggio, con il Brent (-1,5%) a 62,4 dollari e il Wti (-1,2%) a 60,2 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 99 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,50%.
Tornando a Piazza Affari, guidano Italgas (+2,6%), Recordati (+2,2%), Inwit (+1,5%), Hera (+1,3%) mentre chiudono in coda Stmicroelectronics (-1,9%), seguita da Telecom Italia (-1,7%), Buzzi (-1,5%), Prysmian (-1,4%).