Seduta in rosso per le principali borse asiatiche, orfane della Cina per festività e dopo la chiusura incerta di venerdì a Wall Street.
Hong Kong cede l’1,5%, sottotono come il Giappone con il Nikkei a -1,3% e il Topix a -0,9%.
Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a -0,3%, l’S&P 500 flat e il Dow Jones a +0,1%.
Il sentiment resta appesantito dall’escalation delle tensioni commerciali con Trump che, a partire dal 4 giugno, intende raddoppiare al 50% i dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio.
Tensioni che si aggiungono a quelle alimentate dalle parole del presidente Usa secondo il quale la Cina ” ha violato gran parte dell’accordo” che hanno stipulato a Ginevra. Il Ministero del Commercio cinese ha respinto le accuse di Trump e si è impegnato ad adottare misure per difendere i propri interessi.
Venerdì l’inquilino della Casa Bianca ha comunque espresso la speranza di parlare con il presidente cinese Xi Jinping mentre il consigliere economico, Kevin Hassett, si aspetta un contatto già questa settimana.
Pesano anche i persistenti timori di guerra con l’Ucraina che ha distrutto 41 bombardieri nel cuore della Russia quantificando i danni in “oltre due miliardi di dollari”.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,139 mentre il cambio dollaro/yen scende a 143,2. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+2,2%) a 64,2 dollari al barile e il Wti (+2,7%) a 62,4 dollari al barile.