Gli eurolistini chiudono perlopiù deboli, simili all’andamento di Wall Street dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 39.984 punti (-0,3%), sotto la parità come il DAX di Francoforte (-0,3%), il CAC 40 di Parigi (-0,2%), il Ftse 100 di Londra (-0,04%). Chiude sopra la pari invece l’Ibex 35 di Madrid (+0,3%).
Oltreoceano, il Dow Jones cede lo 0,5%, lo S&P 500 lo 0,2% e il Nasdaq lo 0,1%.
L’attenzione degli investitori si divide tra le rinnovate tensioni commerciali, le incertezze geopolitiche e gli appuntamenti della settimana.
Dopo le reciproche accuse tra Washington e Pechino, l’Unione Europea si sta preparando a un altro round di negoziati, avvertendo tuttavia che potrebbe accelerare le misure di ritorsione se Trump darà seguito alle sue minacce.
Restano monitorati anche i tentativi di distensione con Russia e Ucraina che hanno ripreso i colloqui di pace a Istanbul, a seguito di uno dei più pesanti attacchi aerei da parte di Kiev.
Occhi infine sugli appuntamenti della settimana a partire dagli interventi di alcuni funzionari delle banche centrali, tra i quali, in serata, Lagarde e Powell, e in attesa degli annunci della Bce di giovedì nonché del job report Usa di venerdì.
Dall’agenda macro odierna, negli Stati Uniti, a maggio, il Pmi Manifatturiero finale si è attestato a 52 punti, al di sotto del consensus e del dato preliminare, entrambi a 52,3 punti.
Nello stesso mese, il Pmi manifatturiero finale dell’Eurozona ha evidenziato 49,4 punti, superiore rispetto ai 48,4 punti della lettura preliminare e delle attese.
Sul Forex, l’euro/dollaro sale a 1,143, mentre il dollaro/yen scende a 142,8. Tra le materie prime, in rialzo le quotazioni del greggio, con il Brent (+3,3%) a 64,8 dollari e il Wti (3,3%) a 62,8 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 98 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,51%.
Tornando a Piazza Affari, guidano Tenaris (+5,0%), Italgas (+2,9%), Saipem (+2,3%), Eni (+1,5%) mentre chiude in coda Stellantis (-5,0%) seguita da Iveco (-3,9%), Campari (-2,6%), STM (-1,9%).