Le borse europee rallentano a metà seduta con i futures di Wall Street in frazionale calo.
A Milano, il Ftse Mib si appiattisce (0%) a 39.965 punti, poco mosso come il Dax di Francoforte (+0,1%) mentre virano in negativo il Ftse 100 di Londra (-0,1%), il Cac 40 di Parigi (-0,3%) e l’Ibex35 di Madrid (-0,5%).
Gli investitori restano intenti a valutare l’impatto dei dazi sulle economie mondiali.
Nel frattempo, l’Ocse stima un rallentamento della crescita globale dal 3,3% nel 2024 al 2,9% sia nel 2025 che nel 2026.
Per l’area euro, l’organizzazione internazionale prevede un modesto rafforzamento della crescita dallo 0,8% nel 2024 all’1% nel 2025 e all’1,2% nel 2026.
Riguardo l’Italia, l’Ocse ha limato le previsioni, attendendosi che il Pil rallenti leggermente allo 0,6% nel 2025 per poi risalire allo 0,7% nel 2026, sottolineando che le politiche commerciali globali “dovrebbero frenare la crescita”. Il tasso di disoccupazione è stimato in calo dal 6,5% nel 2024 al 6,1% nel 2025 e 2026.
La crescita del Pil negli Stati Uniti dovrebbe scendere dal 2,8% nel 2024 all’1,6% nel 2025 e all’1,5% nel 2026.
Occhi anche sulla politica monetaria con i mercati che considerano oramai certo un taglio ai tassi da 25 punti base da parte della BCE negli annunci di giovedì, con almeno un’ulteriore riduzione attesa più avanti nel corso dell’anno.
Dall’agenda macro, a maggio i prezzi al consumo preliminari nell’Eurozona hanno rallentato su base mensile attestandosi sulla parità dopo il +0,6% di aprile. Su base annua, hanno riportato un +1,9%, inferiore rispetto al +2,2% del mese precedente e al +2% stimato. L’indice Core, calcolato al netto dei prezzi di energia, cibo, alcool e tabacco, ha mostrato un +2,3%, a fronte del +2,4% del consensus e del +2,7% del mese precedente.
Nella stessa area, ad aprile, il tasso di disoccupazione si è attestato al 6,2%, in linea con le attese e al di sotto del 6,3% del mese precedente.
Nello stesso mese, l’omologo dato italiano è risultato pari al 5,9%, al di sotto del 6,1% del mese precedente e delle attese.
Attesi nel pomeriggio, dagli USA, gli ordini di fabbrica di aprile.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,141 mentre il cambio dollaro/yen si mantiene a 142,9. Tra le materie prime, il petrolio prosegue positivo con il Brent (+0,3%) a 64,8 dollari al barile e il Wti (+0,4%) a 62,8 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund resta a 99 punti con il rendimento sul decennale italiano al 3,50%.
Tornando a Piazza Affari, accelera in vetta Amplifon (+1,6%), seguita da Inwit (+1,3%), Recordati e Leonardo (entrambe +1,2%) mentre scivola in coda Mediobanca (-2,7%), preceduta da Tenaris (-1,4%) e Generali (-1,3%).