Seduta in denaro per le principali borse asiatiche in scia alla chiusura positiva di ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen guadagnano rispettivamente lo 0,4% e lo 0,9%, Hong Kong avanza dello 0,6%; bene anche il Giappone con il Nikkei a +0,8% e il Topix a +0,7%.
Oltreoceano, il Dow Jones ha terminato a +0,5%, l’S&P 500 a +0,6% e il Nasdaq a +0,8%.
Il sentiment sembra non risentire dell’entrata in vigore oggi dei dazi Usa su acciaio e alluminio raddoppiati dal 25% al 50%.
Secondo il presidente Donald Trump “questi nuovi dazi saranno più efficaci nel combattere l’eccesso di produzione a basso costo proveniente da Paesi stranieri che mina la competitività delle industrie dell’acciaio e dell’alluminio degli Stati Uniti”.
Il Regno Unito, tuttavia, come precisato dallo stesso Trump, sarà esentato da questo aumento in virtù dell’accordo commerciale firmato a inizio maggio.
Nel frattempo il Canada ha dichiarato tali dazi “illegali e ingiustificati”, mentre il ministro dell’Economia messicano ha affermato che chiederà che il Messico sia escluso da tale misura definendola “ingiusta, insostenibile e inopportuna”.
Sul fronte macro, il dato finale di maggio del PMI servizi della Jibun Bank giapponese si è fissato a 51 punti, di poco sopra la rilevazione preliminare e il consensus (entrambi a 50,8 punti). Il dato finale di aprile si era attestato a 52,4 punti.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,138 mentre il cambio dollaro/yen scende a 143,9. Tra le materie prime, petrolio in frazionale calo con il Brent (-0,2%) a 65,5 dollari al barile e il Wti (-0,3%) a 63,2 dollari al barile.