Seduta positiva per le principali borse asiatiche in scia alla chiusura in rialzo di ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen guadagnano rispettivamente lo 0,6 e l’1%, precedute da Hong Kong (+1,3%); più cauto il Giappone con il Nikkei a +0,4%, Topix flat.
Oltreoceano, il Nasdaq e l’S&P 500 hanno terminato a +0,6%, il Dow Jones a +0,3%.
Il sentiment beneficia dell’allentamento delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina dopo i due giorni di trattative a Londra. L’intesa, che dovrà ora essere approvata da Trump e Xi Jinping, prevede in particolare la rimozione delle restrizioni di Pechino sulle esportazioni di terre rare verso gli Usa mentre Washington dovrebbe revocare alcuni limiti all’export di software per semiconduttori e componenti per jet.
Occhi all’agenda macro in attesa soprattutto dell’inflazione statunitense in uscita oggi pomeriggio e che potrebbe condizionare le prossime mosse della Fed.
A proposito della banca centrale Usa, un numero crescente di consiglieri, sia all’interno che all’esterno dell’amministrazione Trump, sta spingendo per la nomina del Segretario al Tesoro Scott Bessent come prossimo presidente dell’istituto. Venerdì, l’inquilino della Casa Bianca ha dichiarato che nominerà un successore ” molto presto ” per sostituire Powell, il cui mandato terminerà nel maggio 2026.
Sul fronte macro, nel frattempo, si rileva che a maggio i prezzi alla produzione giapponesi sono calati dello 0,2% su base mensile, dopo il +0,3% del mese precedente. Su base annua, hanno riportato un incremento del 3,2%, rispetto al +3,5% delle attese e dopo il +4,1% del mese precedente.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,141 mentre il cambio dollaro/yen sale a 145,2. Tra le materie prime, petrolio in leggero rialzo con il Brent (+0,1%) a 66,9 dollari al barile e il Wti (+0,2%) a 65,1 dollari al barile.