Mercati – Europa prosegue negativa a metà seduta, a Milano (-1,3%) guidano i petroliferi

Le borse europee proseguono negative a metà seduta in linea ai futures di Wall Street.

A Milano, il Ftse Mib cede l’1,3% a 39.421 punti, male come l’Ibex35 di Madrid (-1,4%), il Dax di Francoforte (-1,3%), il Cac 40 di Parigi (-1,1%) e il Ftse 100 di Londra (-0,4%).

I mercati restano colpiti dall’aumento delle tensioni in Medio Oriente dopo che Israele ha lanciato nella notte una serie di attacchi “preventivi” in Iran contro impianti nucleari e militari, fabbriche di missili balistici e alti ufficiali mentre Teheran ha risposto con l’invio di oltre 100 droni avvertendo di non avere “limiti” nella propria reazione.

Il segretario generale della Nato Mark Rutte non crede comunque che questo attacco avvicini una guerra nucleare o una guerra mondiale, aggiungendo che “Tutti sono concentrati sulla de-escalation”.

Trump ha invece dichiarato di essere a conoscenza del fatto che Israele avrebbe condotto attacchi contro l’Iran prima che questi avvenissero. “Spero sempre nei negoziati”, ha affermato, Teheran “non può avere l’atomica”.

Restano allo stesso tempo monitorate le questioni commerciali e la politica monetaria.

Dall’agenda macro, nell’Eurozona, ad aprile, la produzione industriale è diminuita del 2,4% su base mensile, oltre il -1,6% delle attese e dopo il +2,4% di marzo (rivisto da +2,6%). Su base annua, l’indice è aumentato dello 0,8%, a fronte del +1,4% del consensus e del +3,7% del mese precedente (rivisto da +3,6%).

Nella stessa area e mese, la bilancia commerciale destagionalizzata ha segnato un surplus in deciso rallentamento rispetto a marzo (36,8 mld) a 9,9 miliardi. Gli analisti si attendevano un surplus di 18,2 miliardi.

Sempre ad aprile, l’omologo dato italiano ha evidenziato un surplus di 2,482 miliardi, in calo dai 4,706 miliardi di marzo (dato rivisto da 3,657 miliardi). Gli analisti si attendevano un valore di 2,73 miliardi.

Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,152 mentre il cambio dollaro/yen sale a 144,1. Tra le materie prime, il petrolio continua a correre con il Brent (+7,3%) a 74,4 dollari al barile e il Wti (+7,7%) a 73,3 dollari al barile, in scia all’attacco all’Iran, importante esportatore di greggio.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund aumenta a 97 punti con il rendimento sul decennale italiano al 3,46%.

Tornando a Piazza Affari, guidano i petroliferi con Eni (+1,7%), Saipem (+0,8%) e Tenaris (+0,7%) mentre le vendite colpiscono in particolare Nexi (-3,2%), Cucinelli (-3,1%) e Campari (-2,9%).