Wall Street chiude la seduta di venerdì in rosso in scia all’attacco di Israele all’Iran e con il prezzo del greggio che balza di oltre il 7%.
Così l’S&P 500 ha chiuso a -1,13%, il Nasdaq a -1,3 e il Dow Jones a -1,79%.
Più netto il calo del Russel 2000 a -1,85%.
Le borse mondiali hanno tremato venerdì dopo l’attacco a sorpresa dell’Idf al regime iraniano che ne ha scosso le fondamenta eliminando figure chiave all’interno della catena di comando.
I bersagli principali sono stati gli ingegneri nucleari di alto livelli e i vertici militari, come il generale Hossein Salami, capo delle Guardie della Rivoluzione Islamica e Mohammad Bagheri, capo di stato maggiore delle forze armate iraniane.
Un attacco senza precedenti e che ha visto nel weekend la risposta iraniana che ha colpito israele con droni e missili, fermati però dall’Iron Dome e dall’areonautica dello stato ebraico.
Questo nuovo fronte di guerra, in un mondo sempre più colpito da conflitti, ha fatto balzare il prezzo del greggio essendo l’Iran uno dei maggiori produttori di greggio al mondo. A pesare anche l’instabilità che si è creta lungo lo Stretto di Hormuz, una delle rotte principali per il passaggio del petrolio.
Così sull’azionario americano le più colpite sono state le società che dipendono direttamente dall’andamento del greggio.
L’operato di navi da crociera Carnival è crollato del 4,9%. Profondo rosso anche per Norwegian Cruise Line Holding che ha chiuso a -5%.
In forte calo anche le compagnie aeree con United Airlines a -4,4%.
Neanche i guadagni delle società petrolifere sono riusciti a bilanciare le perdite. Exxon Mobil ha chiuso a +2,2%, ConocoPhillips a +2,4%.
Balzo anche per le società attive nel comparto della difesa con Lockheed Martin, Northrop Grumman e RTX tutte in rialzo di oltre il 3%.
Passando alle materie il Brent ha chiuso la seduta di venerdì a +7,03% a 74,23 dollari al barile per poi scattare ancora il 15 giugno e arrivare a 75,61 dollari. Stesso andamento per il Wti a +6,98% venerdì e +2,01 il 15 giugno, arrivando a toccare i 72,72 dollari al barile.
Tra i metalli preziosi l’oro chiude a +1,48% a 3.464,22 dollari l’oncia. Più timido il rialzo dell’argento a +0,17% a 36,37 dollari l’oncia.
Infine sul forex l’euro/dollaro sale leggermente a 1,156 e il dollaro/yen a 144,06.