A Wall Street torna la calma lunedì, rallenta anche il petrolio

Wall Street chiude la seduta di lunedì in rialzo e si riprende dallo shock di venerdì seguto all’attacco israeliano all’Iran mentre anche il prezzo del greggio ferma la sua corsa.

Così l’S&P 500 ha chiuso a +0,94%, il Nasdaq a -1,52% e il Dow Jones a +0,75%.

Recupera anche il Russel 2000 a +1,12%.

Le borse mondiali hanno tremato venerdì dopo l’attacco a sorpresa dell’Idf al regime iraniano che ne ha scosso le fondamenta eliminando figure chiave all’interno della catena di comando.

I bersagli principali sono stati gli ingegneri nucleari di alto livelli e i vertici militari, come il generale Hossein Salami, capo delle Guardie della Rivoluzione Islamica e Mohammad Bagheri, capo di stato maggiore delle forze armate iraniane.

Un attacco senza precedenti e che ha visto nel weekend la risposta iraniana che ha colpito israele con droni e missili, fermati però dall’Iron Dome e dall’areonautica dello stato ebraico.

Tra gli analisti rimane alta la preoccupazione che questo nuovo fronte non si chiuderà in pochi giorni o settimane, con dei forti a livello economico sopratutto sul prezzo del greggio.

Infatti non solo l’Iran è uno dei principali produttori, ma affaccia sullo stretto di Hormuz, una delle principali rotte del petrolio, proprio perchè su di esso affacciano l’Arabia Saudita, l’Oman, gli Emirati Arabi e il Quatar.

Tornando all’azionario americano Sage Therapeutics balza del 35,4% dopo che Supernus Pharmaceuticals ha comunicato di voler acquisire l’azienda biofarmaceutica in un’accordo da 795 milioni di dollari (a 12 dollari per azione).

Deciso rialzo per U.S. Steel (+5,1%) dopo che Trump ha firmato un ordine esecutivo per l’ingresso nell’azionario di Japan’s Nippon Steel, con condizioni precise in cui l’inquilino della Casa Bianca avrebbe poteri unici nelle scelte del colosso dell’acciaio.

Di contro hanno ritracciato le aziende legate al settore della difesa dopo il balzo di venerdì. Lockheed Martin ha chiuso a -4%, Northrop Grumman a -3,7%.

Passando alle materie il Brent ha chiuso la seduta di lunedì a -3,15% a 73,23 dollari al barile dopo aver superato i 75 dollari il giorno precedente. Stesso andamento per il Wti a -1,27% a 71,8 dollari al barile.

Tra i metalli preziosi l’oro chiude a -1,2% a 3.422,6 dollari l’oncia. In sostanziale pareggio l’argento a -0,01% a 36,37 dollari l’oncia.

Infine sul forex l’euro/dollaro è flat a 1,156 e il dollaro/yen a 144,6.