Seduta contrastata per le principali borse asiatiche dopo la chiusura in denaro di ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen cedono entrambe lo 0,2%, deboli come Hong Kong (-0,5%). Bene invece il Giappone con il Nikkei a +0,6% e il Topix a +0,3%.
Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a +1,5%, l’S&P 500 a +0,9% e il Dow Jones a +0,8%.
Resta l’attenzione sulla politica monetaria con la Banca del Giappone che, come atteso, ha mantenuto il tasso di riferimento allo 0,5%. Inoltre, prevede di rallentare il ritmo degli acquisti mensili di obbligazioni a partire dal prossimo anno, portandoli a riduzioni trimestrali da 200 miliardi di yen (1,34 miliardi di dollari) dagli attuali 400 miliardi, in segno di cautela alla luce dell’elevata volatilità del mercato.
Occhi anche sul fronte commerciale con Trump e il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba che non sono tuttavia riusciti a raggiungere un accordo a margine del G7. “Ci sono ancora alcuni punti sui quali le due parti non sono sulla stessa lunghezza d’onda, quindi non abbiamo ancora raggiunto un accordo sul pacchetto commerciale”, ha detto Ishiba.
Sullo sfondo, restano infine monitorate le questioni geopolitiche con Trump che lascia il G7 in Canada con un giorno di anticipo ed esorta i residenti di Teheran ad evacuare immediatamente la città dopo che Israele ha intensificato gli attacchi all’Iran.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,156 mentre il cambio dollaro/yen oscilla a 144,7. Tra le materie prime, petrolio in frazionale rialzo con il Brent (+0,3%) a 73,5 dollari al barile e il Wti (+0,4%) a 70,5 dollari al barile.