Gli eurolistini chiudono in ribasso simile all’andamento di Wall Street dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 39.387 punti (-1,4%), in calo come l’Ibex 35 di Madrid (-1,5%), il Dax di Francoforte (-1,1%), il CAC 40 di Parigi (-0,8%), il Ftse di Londra (-0,5%).
Oltreoceano, il Nasdaq e lo S&P 500 cedono lo 0,3% e il Dow Jones lo 0,2%.
Il sentiment resta appesantito dai ravvivati timori sul Medio Oriente e dall’affievolirsi delle speranze di de-escalation dopo che Trump ha lasciato in anticipo il G7 per un vertice d’emergenza a Washington ed esortato i residenti di Teheran ad evacuare immediatamente la città.
Lo sguardo è poi rivolto alla politica monetaria, con la decisione della Fed sui tassi d’interesse attesa domani a valle della due giorni del Federal Open Market Committee.
Dall’agenda macro odierna, intanto, le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un calo dello 0,9% su base mensile, a fronte del -0,7% atteso e del -0,1% di aprile.
Sempre a maggio, la produzione industriale ha registrato una flessione dello 0,2% m/m, a fronte del +0,1% delle attese e del mese precedente.
Nel Vecchio Continente, l’indice ZEW di giugno dell’Eurozona è aumentato, oltre le attese (23,5 punti), a 35,3 dagli 11,6 di maggio.
Dinamica analoga per l’omologo dato tedesco che, nello stesso mese, è salito a 47,5 punti a fronte di un consensus di 34,8 e dei precedenti 25,2 punti.
Sul Forex, l’euro/dollaro scende a 1,153, il dollaro/yen sale a 145,1. Tra le materie prime, in rialzo le quotazioni del greggio, con il Brent (+2,5%) a 75,0 dollari e il Wti (+2,5%) a 71,9 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale in area 98 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,52%.
Tornando a Piazza Affari, guida Cucinelli (+2,3%) seguita da Saipem (+2,1%), Tenaris (+1,7%), Eni (+1,1%) mentre arretrano in particolare Unicredit (-3,6%), Intesa Sanpaolo (-2,7%), Amplifon (-2,7%), Bper Banca (-2,1%).