Le borse europee restano negative a metà seduta in linea ai futures di Wall Street.
A Milano, il Ftse Mib cede dell’1,4% a 39.375 punti, male come l’Ibex35 di Madrid (-1,6%), il Dax di Francoforte (-1,2%), il Cac 40 di Parigi (-0,9%) e il Ftse 100 di Londra (-0,5%).
Il sentiment resta appesantito dai ravvivati timori sul Medio Oriente e dall’affievolirsi delle speranze di de-escalation dopo che Trump ha lasciato in anticipo il G7 per un vertice d’emergenza a Washington ed esortato i residenti di Teheran ad evacuare immediatamente la città.
A ciò si aggiungono le incertezze sul fronte commerciale dopo le dichiarazioni della Commissione Europea da cui emerge che “i negoziati proseguono e non è stato raggiunto alcun accordo al momento” con gli Usa.
Tutti temi geopolitici e commerciali che potrebbero condizionare le prossime mosse delle banche centrali mentre oggi prende il via la riunione della Fed.
Dall’agenda macro, l’indice ZEW di giugno dell’Eurozona è aumentato, oltre le attese (23,5 punti), a 35,3 dagli 11,6 di maggio.
Dinamica analoga per l’omologo dato tedesco che, nello stesso mese, è salito a 47,5 punti a fronte di un consensus di 34,8 e dei precedenti 25,2 punti.
Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,156 e il cambio dollaro/yen a 144,8. Tra le materie prime, il petrolio accelera con il Brent (+1,6%) a 74,4 dollari al barile e il Wti (+1,6%) a 71,4 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si mantiene a 97 punti con il rendimento sul decennale italiano al 3,52%.
Tornando a Piazza Affari, sale in vetta Cucinelli (+2,5%), seguita da Stellantis (+1,6%) e Saipem (+1,5%) mentre peggiora e resta in coda Unicredit (-3,2%), preceduta da Popolare di Sondrio (-3,1%) e Bper (-3%).