Wall Street in rosso con il petrolio in forte rialzo in scia all’ultimatum di Trump all’Iran

Wall Street chiude la seconda seduta della settimana in deciso calo in scia all’ultimatum di Trump all’Iran mentre il prezzo del greggio torna a salire.

Così l’S&P 500 ha chiuso a -0,84%, il Nasdaq a -0,91% e il Dow Jones a -0,7%.
In coda il Russel 2000 a -1,04%.

Le borse mondiali tornano a tremare mentre si intensifica lo scontro tra Israele e Iran con lo stato ebraico supportato totalmente dall’amministrazione americana.

Il presidente americano infatti, dopo aver lasciato il summit del G7 e consigliato ai cittadini di Teheran di lasciare immediatamente la capitale, si è rivolto ai leader Iraniani chiedendone la resa incondizionata.

Questo nuovo fronte di guerra può far scattare il prezzo del greggio vista la posizione dell’Iran e la sua vicinanza allo stretto di Hormuz.

Infatti il paese arabo, oltre a essere tra i principali produttori di greggio, affaccia sullo stretto da cui passano le rotte degli altri grandi player del settore (Arabia Saudita, Emirati Arabi, Oman, Quatar).

Solitamente a Wall Street quando il prezzo del petrolio sale a beneficiarne sono le società che operano nel settore delle rinnovabili, ma questa volta non è stato così dato che l’amministrazione Trump sta approvando una norma che stoppa le agevolazione per la transizione green (solare, eolico, etc).

Cosi Enphase Energy è crollata del 24% e First Solar del 17,9%.

Tra le vincitrici della seduta di ieri Jabil, produttrice di circuiti elettronici per la manifattura, ha chiuso a +8,9% dopo aver pubblicato risultati superiori alle attese. Il Ceo, Mike Dastoor, ha spiegato che il boom dell’AI ha accelerato anche la domanda per i loro prodotti.

Verve Therapeutics, specializzata in medicina cardiovascolare, è volata a +81,5% dopo che Eli Lilly ha lanciato un’offerta di acquisto da 1 miliardo di dollari, in un operazione che secondo gli analisti potrebbe arrivare fino a 1,3 miliardi.

Il colosso farmaceutico di contro ha chiuso a -2%.

Passando alle materie il Brent ha chiuso a +4,4% a 76,45 dollari al barile. Stesso andamento per il Wti a +4,81% a 73,63 dollari al barile.

Tra i metalli preziosi l’oro chiude a -0,34% a 3.405,6 dollari l’oncia. L’argento invece mette a segno la quinta seduta positiva di fila a +2,02% a 37,18 dollari l’oncia.

Infine sul forex l’euro/dollaro scende a 1,15 e il dollaro/yen sale a 145.