Mercati – Chiusura all’insegna delle vendite per l’Europa, Milano in coda a -1%

Le borse europee chiudono in rosso, mentre Wall Street procede perlopiù in rialzo dopo le prime ore di contrattazioni.

A Milano, il Ftse Mib cede l’1% a 38.840 punti, preceduto da CAC 40 di Parigi (-0,7%), Dax di Francoforte (-0,3%), Ftse 100 di Londra (-0,1%) e Ibex35 di Madrid flat.

Oltreoceano, il Nasdaq guadagna lo 0,3%, lo S&P 500 lo 0,2% e il Dow Jones lo 0,04%.

Gli investitori restano cauti, intenti a valutare il rischio di una interruzione significativa del trasporto di petrolio dal Medio Oriente come conseguenza di una eventuale risposta immediata di Teheran agli attacchi statunitensi a tre siti nucleari iraniani avvenuti nel fine settimana. Scenario che alimenterebbe l’aspettativa di un’impennata dei prezzi dell’energia e di un’inflazione più elevata.

Focus di giornata anche gli indici PMI preliminari di giugno.

La stima preliminare di giugno del PMI Manifatturiero dell’Eurozona è risultata stabile, contro le attese (49,6 punti), a 49,4 punti. L’indice Servizi è salito, come previsto, a 50 punti dai 49,7 di maggio mentre il Composito è risultato invariato rispetto al mese precedente a 50,2 punti, a fronte dei 50,5 del consensus.

Negli Stati Uniti, a giugno, la lettura preliminare dell’indice Pmi Manifatturiero, condotta da S&P Global, è risultata stabile, contro le attese (51,1 punti), a 52,0 punti. L’indice relativo ai servizi è sceso, meno del consensus (52,9), a 53,1 punti dai 53,7 punti del mese precedente. In calo anche l’indice composito, attestatosi a 52,8 punti, a fronte dei 52,2 stimati e ai 53 punti di maggio.

Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,154 mentre il cambio dollaro/yen sale a 146,4. Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent (+0,1%) a 75,5 dollari al barile e il Wti (-0,2%) a 73,7 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende in area 100 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,50%.

Tornando a Piazza Affari, bene le utility con A2A (+1,4%), Terna (+1,3%), Enel (+1,2%) ed Hera (+1,0%). In coda Azimut (-2,6%), Iveco (-2,5%), Tim (-2,4%) e Poste Italiane (-2,4%), che ha staccato la cedola.