Avvio all’insegna delle vendite per le principali borse europee.
A Milano, il Ftse Mib cede l’1,1% a 38.806 punti, preceduto da CAC 40 di Parigi (-0,5%), Ibex35 di Madrid (-0,5%), Dax di Francoforte (-0,3%) e il Ftse 100 di Londra (-0,2%).
Sul sentiment pesano i timori per un’ulteriore escalation della guerra in Medio Oriente dopo i raid aerei statunitensi contro tre siti nucleari iraniani avvenuti nel fine settimana. Nel frattempo, lo stato ebraico ha ripreso ad attaccare, prendendo di mira siti militari a Teheran e nell’Iran occidentale.
Crescono così le preoccupazioni che venga bloccato lo stretto di Hormuz, dove passa il 30% del petrolio mondiale. Al fine di scongiurare questo rischio, il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha invitato la Cina a intervenire perché l’Iran non opti per questa mossa.
Giornata ricca di appuntamenti macro con gli indici PMI preliminari di giugno di Francia, Germania, Eurozona, Regno Unito e Stati Uniti.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,151 mentre il cambio dollaro/yen balza a 147,1. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,9%) a 76,2dollari al barile e il Wti (+0,9%) a 74,5 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 102 punti con il rendimento sul decennale italiano al 3,57%.
Tornando a Piazza Affari, tiene in avvio Eni (+0,2%) che ha siglato un accordo con i fondi Alternative Credit di Ares Management per la cessione del 20% di Plenitude a un prezzo di circa 2 miliardi. Seguono Saipem, Tenaris e Generali (+0,1%).
In coda TIM (-2,2%) con la Presidenza del Consiglio dei Ministri che ha deliberato il non esercizio dei poteri speciali legati alla normativa del golden power in merito alla modifica del perimetro dell’oggetto sociale. Precedono Stellantis (-2,1%), Campari (-1,9%) e Popolare di Sondrio (-1,5%).