Le borse europee proseguono in denaro nel pomeriggio in linea a Wall Street.
A Milano, il Ftse Mib guadagna l’1,6% a 39.473 punti, tonico come il Dax di Francoforte (+1,7%), l’Ibex35 di Madrid (+1,4%), il CAC 40 di Parigi (+1,2%); più cauto, invece, il Ftse 100 di Londra (+0,3%). Oltreoceano, il Nasdaq sale dell’1,1%, l’S&P500 e il Dow Jones entrambi dello 0,8%.
Gli investitori continuano a guardare con ottimismo l’evoluzione in Medio Oriente, nonostante Israele e Iran abbiano già violato il cessate il fuoco, facendo infuriare Trump.
Nel complesso, i mercati apprezzano comunque gli sforzi per una de-escalation del conflitto che hanno innescato forti cali del petrolio, attenuando i timori di inflazione e alimentando le speranze che la Fed abbia margine di manovra per tagliare i tassi, nonostante i segnali di cautela espressi da Jerome Powell.
Infatti, il presidente della banca centrale ha già fatto intendere, nel discorso preparato per la sua testimonianza alla Commissione Servizi Finanziari della Camera, che l’istituto non ha fretta di allentare la politica monetaria, in attesa di una maggiore chiarezza sull’impatto dei dazi.
Dall’agenda macro, a giugno, l’indice del Conference Board relativo alla fiducia dei consumatori statunitensi si è attestato a 93,0 punti, in calo, contro le attese (99,4 punti) dai 98,4 punti di maggio (dato rivisto da 98,0 punti).
Nella stessa area e mese, l’indice manifatturiero della regione di Richmond è stato pari a -7 punti, in recupero rispetto ai -9 punti di maggio e ai -10 punti delle attese.
Sempre a giugno, l’indice IFO, che misura la fiducia delle aziende tedesche, si è fissato a 88,4 punti, in aumento rispetto al mese precedente (87,5 punti) oltre le attese che lo indicavano a 88,2 punti.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,163 mentre il cambio dollaro/yen scende a 144,5. Tra le materie prime, petrolio in forte calo con il Brent (-5,3%) a 66,8 dollari al barile e il Wti (-5,3%) a 64,9 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si mantiene a 96 punti con il rendimento sul decennale italiano al 3,49%.
Tornando a Piazza Affari, accelera e resta in vetta Buzzi (+7,1%) in scia, come l’intero comparto, al rialzo della svizzera Holcim dopo lo spin off delle attività nordamericane, confluite in Amrize. Seguono MPS (+6,4%) e Mediobanca (+4,6%) dopo rumours sull’ok all’ops da parte della Bce. Restano in fondo i petroliferi Eni (-2,9%), Tenaris (-2,5%) e Saipem (-2,3%).