Le borse europee chiudono in calo mentre Wall Street viaggia mista dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib cede l’o 0,4 a 39.319 punti, giù come il Ftse 100 di Londra (-0,5%), il Dax di Francoforte (-0,6%) il CAC 40 di Parigi (-0,8%) e l’Ibex35 di Madrid (-1,5%).
Oltreoceano, il Nasdaq guadagna lo 0,2%, lo S&P 500 è flat mentre il Dow Jones cede lo 0,2%.
Il clima resta incerto con gli investitori che monitorano l’evoluzione della situazione geopolitica in Medio Oriente e la tenuta del cessate il fuoco tra Israele e Iran.
Intanto, dal vertice della Nato di oggi all’Aja è emerso che i leader dei Paesi membri hanno concordato di portare l’obiettivo di spesa per la difesa dell’Alleanza dall’attuale 2% del Pil al 5% entro il 2035. In una dichiarazione al termine del summit, la Nato ha affermato di essere “unita di fronte alle profonde minacce e sfide per la sicurezza”.
Focus anche sull’audizione al Senato del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, dopo che nella sua testimonianza alla Camera Usa di ieri ha ribadito che la banca centrale non ha fretta di allentare i tassi, mantenendo un approccio cauto.
Dall’agenda macro odierna è emerso che a giugno in Francia l’indice che misura la fiducia dei consumatori si è attestato a 88 punti, stabile rispetto al mese precedente ma al di sotto degli 89 punti delle attese.
Negli Stati Uniti, invece, l’indice MBA sulle richieste di mutui ipotecari ha registrato, nella settimana al 20 giugno, un incremento dell’1,1% dopo il -2,6% della settimana precedente.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,162 e il cambio dollaro/yen a 145,6. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+1,3%) a 67,0 dollari al barile e il Wti (+1,7%) a 65,5 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund resta stabile a 94 punti con il rendimento sul decennale italiano al 3,51%.
Tornando a Piazza Affari, guida Stellantis (+3,1%) seguita da Leonardo (+2,7%), Ferrari (+2,2%) e TIM (+1,6%). In coda STM (-1,9%), Recordati (-1,8%), Buzzi (-1,7%) e Unicredit (-1,6%).