Le borse europee rallentano nel pomeriggio mentre Wall Street viaggia in frazionale rialzo.
A Milano, il Ftse Mib vira con un -0,2% a 39.237 punti, preceduto da CAC 40 di Parigi (-0,1%), Ibex35 di Madrid (-0,1%), Ftse 100 di Londra (+0,2%) e Dax di Francoforte (+0,3%). Oltreoceano, il Nasdaq, l’S&P500 e il Dow Jones guadagnano lo 0,5%.
La Fed resta sotto i riflettori in scia a rumours secondo cui Trump potrebbe nominare, prima del previsto, il successore di Powell, ovvero entro settembre o ottobre.
Tra i possibili candidati, ci sarebbero l’ex governatore della Fed Kevin Warsh, l’attuale governatore della Fed Christopher Waller, il direttore del Consiglio economico nazionale Kevin Hassett, l’ex presidente della Banca mondiale David Malpass e il segretario al Tesoro statunitense Scott Bessent.
Sempre dalla banca centrale, la presidente della Fed di San Francisco, Mary Daly, vede sempre più prove del fatto che i dazi non porteranno a un’impennata dell’inflazione significativa o prolungata, contribuendo a rafforzare l’ipotesi di un taglio ai tassi in autunno. L’omologo di Richmond, Tom Barkin, prevede invece che le tariffe eserciteranno una pressione al rialzo sui prezzi e, con così tanta incertezza, la banca centrale dovrebbe attendere di avere maggiore chiarezza prima di intervenire.
Sul fronte macro, tra i vari dati, il Pil finale annualizzato statunitense del primo trimestre 2025 ha mostrato una flessione del 0,5% su base trimestrale, rallentando rispetto al consensus e alla seconda stima preliminare (-0,2% entrambi).
Nella stessa area, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono scese, più delle attese (244mila), a 236mila unità dalle 246mila della settimana precedente (riviste da 245mila).
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,171 mentre il cambio dollaro/yen scivola a 144,4. Tra le materie prime, il petrolio accelera con il Brent (+1,1%) a 67,2 dollari al barile e il Wti (+1,3%) a 65,7 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund cala a 93 punti con il rendimento sul decennale italiano al 3,49%.
Tornando a Piazza Affari, accelera e sale in vetta Leonardo (+3,5%) ancora in scia al nuovo target Nato del 5% del pil in spese militari, seguita da Nexi (+3,4%), Stm e Iveco (entrambe +2%) mentre, in fondo, proseguono i realizzi su Buzzi (-3,5%), preceduta da Moncler (-2,3%) e MPS (-1,9%).