Seduta in prevalenza positive per le principali borse asiatiche dopo la chiusura in denaro di venerdì a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen guadagnano rispettivamente lo 0,6% e lo 0,9%; bene anche il Giappone con il Nikkei a +0,6% e il Topix a +0,3%. In controtendenza invece Hong Kong a -0,2%.
Oltreoceano, il Nasdaq e l’S&P500 hanno terminato a +0,5% e il Dow Jones a +1,0%.
Al centro dell’attenzione resta l’evoluzione degli accordi commerciali con il presidente degli Stati Uniti.
Mentre proseguono i colloqui tra Usa e Giappone, l’inquilino della Casa Bianca ha ipotizzato di mantenere i dazi del 25% sulle auto nipponiche nel caso in cui non venga raggiunto un accordo commerciale.
Ai dazi su auto e componenti del 25%, già in vigore, si sommano quelli del 50% su acciaio e alluminio. Minacciato l’aumento dei dazi generali al 24% dall’attuale 10% in mancanza di un’intesa.
Intanto, sul fronte macro, a maggio la produzione industriale del Giappone è aumentata dello 0,5% rispetto, meno di quanto previsto (+3,4%) ma meglio del mese precedente (-1,1%).
In Cina l’indice Pmi del settore manifatturiero è risultato pari a 49,7 a giugno, rispetto al 49,5 del mese precedente, superando leggermente la stima degli economisti (49,6 punti). Anche l’indice dell’attività non manifatturiera, che comprende edilizia e servizi, è salito a 50,5 da 50,3 di maggio e delle attese.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,174 mentre il cambio dollaro/yen scende a 144,0. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-0,3%) a 66,6 dollari al barile e il Wti (-0,5%) a 65,2 dollari al barile.