Seduta contrastata per le principali borse asiatiche, orfane di Hong Kong per festività e dopo la chiusura su nuovi record storici di ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen guadagnano rispettivamente lo 0,4 e lo 0,1%; giù invece il Giappone con il Nikkei a -1,5% e il Topix a -0,8%.
Oltreoceano, il Dow Jones ha terminato a +0,6%, il Nasdaq e l’S&P500 entrambi a +0,5%.
Gli investitori restano intenti a valutare gli sviluppi commerciali in vista del termine del 9 luglio.
Tra gli ultimi aggiornamenti, ieri il presidente USA ha criticato il rifiuto da parte del Giappone di importare riso coltivato negli Stati Uniti, nonostante la carenza interna, e lasciato intendere che potrebbe inviare presto una notifica di nuovi dazi.
Nonostante queste parole, secondo il direttore del Consiglio economico della Casa Bianca, Kevin Hassett, le trattative USA-Giappone andranno avanti.
Occhi anche sulla Cina che, per la prima volta da maggio dello scorso anno, ha incrementato l’importo che gli operatori autorizzati possono investire in attività estere, salito a 170,9 miliardi di dollari di fine giugno dai precedenti 167,8 miliardi.
Sempre da Pechino, il Pmi manifatturiero del mese scorso è aumentato, oltre le attese (49,2), a 50,4 punti dai 48,3 di maggio.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,178 e il cambio dollaro/yen a 143,6. Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent (+0,1%) a 66,8 dollari al barile e il Wti (+0,1%) a 65,2 dollari al barile.