Le borse europee peggiorano a metà seduta con i futures di Wall Street che viaggiano in leggero calo dopo gli ultimi record raggiunti dagli indici americani.
A Milano, il Ftse Mib rallenta con un -0,7% a 39.531 punti, debole come il Dax di Francoforte (-0,7%), il CAC 40 di Parigi (-0,6%), il Ftse 100 di Londra (-0,3%) e l’Ibex35 di Madrid (-0,1%).
Mentre si avvicina la scadenza del 9 luglio fissata da Trump per l’entrata in vigore dei dazi, gli investitori restano intenti a valutare l’impatto delle tariffe e le conseguenti decisioni delle banche centrali.
Sono attese indicazioni al riguardo dal forum della Bce che si sta svolgendo a Sintra in Portogallo.
A margine dell’evento, intanto, il vicepresidente dell’Eurotower, Luis de Guindos, ha affermato che “L’economia non va bene. Il tasso di crescita dell’area euro sarà inferiore all’1% nel 2025 e leggermente superiore nel 2026”, aggiungendo che “i rischi sono chiaramente orientati al ribasso” e che “un ulteriore taglio dei tassi di interesse non aiuterà a migliorare” la situazione. “Quello di cui abbiamo bisogno è certezza sulle politiche commerciali, sui dazi, sulla politica fiscale”, ha spiegato.
Spostando lo sguardo sulla Fed, i mercati stimano almeno due tagli da 25 punti base entro fine anno e una probabilità di circa il 60% su un terzo entro dicembre.
Dalla fitta agenda macro, i prezzi al consumo preliminari dell’Eurozona di giugno hanno accelerato a +0,3% su base mensile rispetto alla stabilità di maggio. Anno su anno, sono aumentati, come da consensus, del 2% a fronte del precedente +1,9%. L’indice core si è attestato a +2,3% a/a, in linea alle previsioni e a maggio.
Nella stessa area e mese, il PMI manifatturiero finale ha evidenziato 49,5 punti, leggermente superiore ai 49,4 punti del preliminare e delle attese.
Sempre a giugno, l’omologo dato italiano è sceso, contro il consensus (49,5), a 48,4 punti dai 49,2 punti di maggio.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,182 mentre il cambio dollaro/yen scivola a 142,8. Tra le materie prime, il petrolio resta poco mosso con il Brent (-0,1%) a 66,7 dollari al barile e il Wti (-0,1%) a 65,1 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund aumenta a 90 punti con il rendimento sul decennale italiano al 3,45%.
Tornando a Piazza Affari, accelera e sale in vetta Enel (+1,9%), seguita da A2A (+1,8%) e Cucinelli (+1,4%) mentre scivola in coda Leonardo (-3,1%) che ha acquisito il 24,55% di SSH Communications Security Corporation, società finlandese di cyber-security, in linea a Mediobanca (-3,1%) in relazione alla quale Banca Mediolanum ha annunciato la cessione del 3,5% del capitale, e preceduta da Buzzi (-2,4%).