Le borse europee chiudono positive, con Wall Street in denaro dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib guadagna l’1,6% a 40.821 punti, in rialzo come il Dax di Francoforte (+1,4%), il CAC 40 di Parigi (+1,4%), l’Ibex35 di Madrid (+1,4%), il Ftse 100 di Londra (+0,2%).
Oltreoceano, il Nasdaq guadagna lo 0,6%, lo S&P 500 lo 0,3%, il Dow Jones lo 0,2%.
A sostenere i listini è la fiducia per una possibile intesa commerciale tra Unione Europea e Stati Uniti. Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha affermato di nutrire “un cauto ottimismo” sul fatto che si possa arrivare “nei prossimi giorni, o entro la fine del mese a un accordo con gli Usa” sui dazi.
Parole che si aggiungono a quelle della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, che ha dichiarato come l’Europa preferisca una soluzione negoziata, lavorando a stretto contatto con l’amministrazione Usa e preparandosi comunque a tutti gli scenari.
Occhi allo stesso tempo sulla politica monetaria in attesa stasera dei verbali relativi alla riunione della Fed di giugno mentre i mercati stanno scontando quasi completamente due tagli da 25 punti base entro fine anno, con una probabilità del 65% di una prima riduzione a settembre.
Dall’agenda macro, le scorte all’ingrosso statunitensi sono scese a maggio dello 0,3% su base mensile, in linea con il consensus e il preliminare. Il dato finale di aprile si era attestato al +0,2%.
Sempre in America, nella settimana al 4 luglio l’indice Mba sulle nuove richieste di ipoteche ha registrato un +9,4% dopo il +2,7% della settimana precedente.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,171, il cambio dollaro/yen a 146,5. Tra le materie prime, petrolio in leggero rialzo con il Brent (+0,3%) a 70,3 dollari al barile e il Wti (+0,4%) a 68,6 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund resta a 92 punti con il rendimento sul decennale italiano al 3,55%.
Tornando a Piazza Affari, guida Banco Azimut (+5,8%) seguita da Unicredit (4,6%), Intesa (+2,6%) e Prysmian (+2,6%). In coda STM (-2,3%), Moncler (-0,9%), Poste Italiane (-0,8%) e Amplifon (-0,7%).