Wall Street archivia la seduta di martedì in lieve calo sopratutto a causa delle incertezze causate dalle parole di Donald Trump e rivolte ai partner commerciali.
Così l’S&P 500 chiude a -0,07%, il Nasdaq a +0,03% e il Dow Jones a -0,37%.
Recupera il Russel 2000 a +0,66%.
A pesare sono sopratutto gli ultimatum della Casa Bianca verso i paesi importatori con nuovi dazi che dovrebbero avere effetto dal prossimo mese verso oltre 12 paesi.
Nonostante ciò il calo contenuto di Wall Street è un segnale che il mercato sta scommettendo sulla riuscita delle trattativa e che il presidente americano riuscirà a negoziare un accordo che renderà superfli i dazi.
Donald Trump però ha gia confermato che Giappone e Corea del Nord saranno colpite con dazi al 25% dal primo agosto e che a qualsiasi paese che proverà a contrattaccare saranno imposte ulteriori imposte.
Il primo cittadino americano ha aggiunto che annuncerà a breve dazi verso i prodotti farmaceutici “molto, molto alti, tipo il 200%” e che è pronto a un ordine esecutivo per imposte al 50% sulle importazioni di rame, portando anche questa materia prima ai livelli di acciaio e alluminio.
Le parole del presidente hanno rafforzato le aziende minerarie del paese con Freeport-McMoRan in rialzo del 2,5% con il prezzo del rame salito del 13,1%.
A contrastare i cali del settore bancario sono stati sopratutto i tecnologici e la salute.
Intel è salita del 7,2% e AbbVie dell’1,1%. JP Morgan e Bank of America invece sono crollate entrambe del 3,1%.
Passando alle materie prime il Brent ha chiuso la seduta di ieri a +0,82% a 70,15 dollari al barile. Timido rialzo per il Wti a +0,19% a 68,06 dollari al barile.
L’oro chiude l’ultima seduta a -0,97% a 3.310,45 dollari l’oncia. In calo anche l’argento a -0,44% a 36,74 dollari l’oncia.
Infine sul forex l’euro/dollaro è in calo a 1,171 e il dollaro/yen sale a 146,94.