Le borse europee chiudono negative, simili all’andamento di Wall Street dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,4% a 39.762 punti, in ribasso come il Dax di Francoforte (-0,5%) e il CAC 40 di Parigi (-0,6%), l’Ibex35 di Madrid (-0,1%), il Ftse 100 di Londra (-0,1%).
Oltreoceano, il Nasdaq cede lo 0,5%, lo S&P 500 lo 0,3%, il Dow Jones lo 0,4%.
Il sentiment beneficia dei nuovi segnali sull’inflazione statunitense emersi dall’agenda macro odierna.
A giugno, infatti, i prezzi alla produzione hanno rallentato, più delle attese (+0,2%), attestandosi sulla parità mese su mese dopo il +0,3% di maggio. Su base annua, l’indicatore è sceso al 2,3%, inferiore al +2,5% stimato e al +2,7% del mese precedente.
Escludendo elementi volatili quali energetici e alimentari, è risultato flat su base mensile, a fronte del +0,2% previsto e del +0,4% di maggio. Anno su anno, l’indicatore core ha segnato un incremento del 2,6%, rallentando, più delle attese (+2,7%), dal +3,2% del mese precedente.
Dati in scia ai quali i mercati hanno leggermente aumentato le aspettative sui tagli ai tassi da parte della Fed, prevedendo ancora due riduzioni entro fine anno.
Nel vecchio continente, a maggio, la bilancia commerciale dell’Eurozona ha segnato un surplus in decisa accelerazione rispetto ad aprile (9,9 mld) a 16,2 miliardi. Gli analisti si attendevano un surplus di 13,9 miliardi.
Nello stesso mese, l’omologo dato italiano ha evidenziato un surplus di 6,163 miliardi, in aumento dai 2,448 miliardi di aprile (dato rivisto da 2,482 miliardi). Gli analisti si attendevano un valore di 2,87 miliardi.
Sempre nel nostro paese, secondo la lettura finale, a giugno, l’indice armonizzato UE dei prezzi al consumo è salito dello 0,2% su base mensile, in linea con attese e preliminare. Su base annua è aumentato dell’1,8%, rispetto al +1,7% delle previsioni e del preliminare.
Restano monitorati anche gli sviluppi in tema di dazi con il commissario Ue al Commercio e capo negoziatore dell’Unione Maros Sefcovic che andrà oggi a Washington e incontrerà i suoi omologhi statunitensi.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,169, mentre il cambio dollaro/yen scende a 147,3. Tra le materie prime, petrolio in ribasso con il Brent (-1,2%) a 67,9 dollari al barile e il Wti (-1,3%) a 65,6 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale a 90 punti con il rendimento sul decennale italiano al 3,58%.
Tornando a Piazza Affari, guida Ferrari (+2,1%) seguita da TIM (+1,45%), Inwit (+1,1%) e Amplifon (+0,7%). In coda Stellantis (-6,2%), Buzzi (-4,2%), Iveco (-3,4%) e Leonardo (-2,8%).