Le borse europee proseguono perlopiù in modesto rialzo nel pomeriggio in linea a Wall Street.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,1% a 39.968 punti, cauto come l’Ibex35 di Madrid (+0,4%), il Dax di Francoforte (+0,2%), il Ftse 100 di Londra (+0,2%) e il CAC 40 di Parigi (-0,1%). Oltreoceano, il Dow Jones segna +0,2%, il Nasdaq e l’S&P500 un +0,1%.
Il sentiment beneficia dei nuovi segnali sull’inflazione statunitense emersi dall’agenda macro odierna.
A giugno, infatti, i prezzi alla produzione hanno rallentato, più delle attese (+0,2%), attestandosi sulla parità mese su mese dopo il +0,3% di maggio. Su base annua, l’indicatore è sceso al 2,3%, inferiore al +2,5% stimato e al +2,7% del mese precedente.
Escludendo elementi volatili quali energetici e alimentari, è risultato flat su base mensile, a fronte del +0,2% previsto e del +0,4% di maggio. Anno su anno, l’indicatore core ha segnato un incremento del 2,6%, rallentando, più delle attese (+2,7%), dal +3,2% del mese precedente.
Dati in scia ai quali i mercati hanno leggermente aumentato le aspettative sui tagli ai tassi da parte della Fed, prevedendo ancora due riduzioni entro fine anno.
Nel vecchio continente, a maggio, la bilancia commerciale dell’Eurozona ha segnato un surplus in decisa accelerazione rispetto ad aprile (9,9 mld) a 16,2 miliardi. Gli analisti si attendevano un surplus di 13,9 miliardi.
Nello stesso mese, l’omologo dato italiano ha evidenziato un surplus di 6,163 miliardi, in aumento dai 2,448 miliardi di aprile (dato rivisto da 2,482 miliardi). Gli analisti si attendevano un valore di 2,87 miliardi.
Sempre nel nostro paese, secondo la lettura finale, a giugno, l’indice armonizzato UE dei prezzi al consumo è salito dello 0,2% su base mensile, in linea con attese e preliminare. Su base annua è aumentato dell’1,8%, rispetto al +1,7% delle previsioni e del preliminare.
Restano monitorati anche gli sviluppi in tema di dazi con il commissario Ue al Commercio e capo negoziatore dell’Unione Maros Sefcovic che andrà oggi a Washington e incontrerà i suoi omologhi statunitensi.
Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,161 mentre il cambio dollaro/yen scende a 148,3. Tra le materie prime, petrolio prosegue in calo con il Brent (-1,2%) a 67,9 dollari al barile e il Wti (-1,3%) a 65,7 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund resta a 88 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,57%.
Tornando a Piazza Affari, sale in vetta Ferrari (+2,3%), seguita da Telecom Italia (+1,8%) e Inwit (+1,1%) mentre peggiora e rimane in coda Stellantis (-5%) dopo l’annuncio di interruzione del programma di sviluppo della tecnologia a celle a combustibile a idrogeno, preceduta da Buzzi (-3,2%) e Leonardo (-2,6%).