Seduta positiva per le principali borse asiatiche in linea alla chiusura di ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen guadagnano rispettivamente lo 0,3% e l’1,3%, bene come il Giappone con il Nikkei a +0,6% e il Topix a +0,7%. Più cauta Hong Kong (+0,1%).
Oltreoceano, il Dow Jones ha terminato a +0,5%, l’S&P 500 e il Nasdaq entrambi a +0,3%.
Resta l’attenzione sulle questioni commerciali con Trump che ha annunciato l’invio di lettere a oltre 150 paesi per informarli che le aliquote tariffarie potrebbero essere del 10% o del 15%.
Nel frattempo, secondo rumour, il presidente USA ha attenuato i toni conflittuali con la Cina nel tentativo di favorire un vertice con la controparte Xi Jinping e un accordo commerciale con la seconda maggiore economia mondiale.
Occhi anche sulle banche centrali dopo che Trump ha affermato di non avere intenzione di licenziare Jerome Powell, aggiungendo tuttavia che non esclude nulla ma che “è molto improbabile”, a meno che il numero uno della Fed “non debba lasciare per frode”. Parole, queste ultime, che sembrano comunque una minaccia nonostante la smentita.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,158 mentre il cambio dollaro/yen sale a 148,7. Tra le materie prime, petrolio in modesto rialzo con il Brent (+0,2%) a 68,6 dollari al barile e il Wti (+0,4%) a 66,6 dollari al barile.