Seduta perlopiù positiva per le principali borse asiatiche dopo la chiusura in rialzo ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen guadagnano rispettivamente lo 0,3% e lo 0,2%, fa meglio Hong Kong a +0,9%. In calo invece il Giappone con Nikkei e Topix entrambi a -0,2%.
Oltreoceano, il Dow Jones e l’S&P 500 hanno terminato a +0,5% e il Nasdaq a +0,8%.
Sul fronte macro, a giugno l’inflazione del Giappone ha rallentato pur rimanendo persistente, cosa che dà alla BOJ maggiore impulso per aumentare i tassi di interesse.
Infatti, l’indice dei prezzi al consumo ha registrato un aumento del 3,3% su base annua, dopo il +3,5% di maggio. Il dato core, che esclude la componente alimentare e l’energia, si è attestato a +3,3% a livello tendenziale, inferiore rispetto al +3,7% del mese precedente e al +3,4% delle attese.
Sempre sul fronte delle banche centrali, crescono le scommesse che la Reserve Bank of Australia (RBA) taglierà ulteriormente i tassi di interesse in seguito ai segnali di debolezza dell’economia.
La RBA ha ridotto il tasso di riferimento di un totale di 50 punti base al 3,85% quest’anno, tuttavia, ha inaspettatamente lasciato invariati i tassi la scorsa settimana, affermando di aver bisogno di più tempo per valutare il percorso dell’economia australiana e dell’inflazione. L’istituto ha anche citato l’incertezza riguardo all’impatto dei dazi commerciali statunitensi.
I dati sul lavoro di giovedì, tuttavia, hanno sottolineato la crescente debolezza del mercato del lavoro, che a sua volta probabilmente spingerà la RBA verso ulteriori tagli dei tassi.
Sull’equity, le azioni legate alle batterie e alla grafite sono balzate dopo che il Dipartimento del Commercio statunitense ha annunciato dazi antidumping preliminari del 93,5% sulle importazioni di grafite per anodi dalla Cina, una materia prima fondamentale per le batterie dei veicoli elettrici.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,162 e il cambio dollaro/yen a 148,8. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+1,0%) a 70,2 dollari al barile e il Wti (+1,0%) a 68,2 dollari al barile.