Le borse europee chiudono miste, simili all’andamento di Wall Street dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,5% a 40.312 punti, in rialzo come il Ftse 100 di Londra (+0,2%). Invariato il CAC 40 di Parigi (0,0%), mentre chiudono sotto la parità il Dax di Francoforte (-0,3%) e l’Ibex35 di Madrid (-0,1%).
Oltreoceano, il Nasdaq guadagna lo 0,1%, lo S&P 500 scambia intorno alla parità, il Dow Jones cede lo 0,4%.
Gli investitori restano intenti a valutare le prossime mosse della Fed dopo che il funzionario Christopher Waller ha ribadito che la banca dovrebbe optare per un taglio ai tassi già nella riunione del 30 luglio, sebbene i mercati abbiano oramai accantonato questa ipotesi.
Nel complesso, si stimano circa 45 punti base di allentamento entro fine anno, in calo rispetto agli oltre 65 punti base di inizio mese, una variazione di prospettive avvenuta principalmente in scia ai dati occupazionali di giugno, più positivi del previsto, pubblicati il 3 luglio.
Resta l’attenzione anche sul fronte commerciale che vede, tra le ultime dichiarazioni, quelle del portavoce della Commissione Ue, Olof Gill, il quale ha ribadito la volontà di trovare un accordo sui dazi “vantaggioso per entrambe le sponde dell’Atlantico”.
Dall’agenda macro, l’indice preliminare dell’Università del Michigan sulla fiducia dei consumatori di luglio si è attestato a 61,8 punti, in aumento, oltre le attese (61,4), dai 60,7 del mese precedente.
I prezzi alla produzione tedeschi di giugno sono saliti, come previsto, dello 0,1% su base mensile dopo il -0,2% di maggio. Anno su anno, sono calati dell’1,3%, in linea alle attese, dopo il -1,2% del mese precedente.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,165, mentre il cambio dollaro/yen scende a 148,5. Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent (-0,1%) a 69,4 dollari al barile e il Wti (-0,2%) a 67,4 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 89 punti con il rendimento sul decennale italiano al 3,58%.
Tornando a Piazza Affari, guida Iveco (+8,3%) seguita da Leonardo (+3,2%), Amplifon (+2,75%) e Saipem (+1,9%). In coda Stellantis (-3,2%), Tenaris (-1,3%), Fineco (-0,7%) e Buzzi (-0,35%).