Wall Street chiude la seduta di venerdì cauta ma riesce a mette a segno la terza settimana consecutiva di rialzi.
Così l’S&P 500 chiude a -0,01%, il Nasdaq a +0,05% e il Dow Jones a -0,32%.
Più decisa l’inversione del Russel 2000 a -0,61%.
La settimana è stata caratterizzata dalle minacce di Donald Trump all’Europa e al Canada sui dazi e dalle frizioni tra il presidente americano e il capo della Fed.
Queste ultime in particolare hanno scosso i mercati con il tentativo del presidente americano di mettere pressione a Jerome Powell per tagliare i tassi di interesse e dare nuova linfa alle aziende americane.
Un tema che Powell ha sempre trattato con assoluta professionalità, spiegando che l’obiettivo della Fed è quello di studiare i dati economici e intervenire mantenendo un equilibrio tra crescita e inflazione.
Un compito particolarmente complicato in un contesto di decrescita mondiale a cui si è aggiunta la stangata dei dazi e la guerra commerciale iniziata da Donald Trump.
Le minacce di dazi invece non spaventano più i mercati che si sono ormai abituati alle esagerazioni di Donald Trump, viste ormai solo come uno strumento per sedersi al tavolo delle trattative con il “coltello dalla parte del manico”.
Adesso il presidente americano ha fino al primo agosto per trovare un accordo con Europa e Canada, due dei principali partner commerciali della Casa Bianca.
Tornando all’azionario affonda Netflix con un -5,1% nonostante risultati superiori alle attese in quelle che sono sembrate essere prese di beneficio su un titolo che da inizio anno ha guadagnato il 43%, sei volte tanto la performance dell’S&P500.
In deciso calo anche Exxon Mobile del 3,5% in sica alla chiusura dell’operazione di Chevron che ha acquisito Hess per 53 miliardi di dollari.
In spolvero Norfolk Southern del 2,5% in scia a un esclusiva dell’Associated Press (da fonte anonima) secondo cui la società ferroviaria starebbe trattando con Union Pacific per una fusione che darebbe vita al più grande gruppo su rotaie del Nord America.
Passando alle materie prime il Brent viaggia a +0,12% a 69,36 dollari al barile. Positivo anche il Wti a +0,18% a 67,17 dollari al barile.
L’oro torna a salire a +0,4% a 3.371,7 dollari l’oncia. Positivo ma più cauto l’argento a +0,18% a 38,52 dollari l’oncia.
Infine sul forex l’euro/dollaro è poco mosso a 1,162 e il dollaro/yen in calo a 148,33.