Unicredit – Utile record di 6,1 mld nel 1H25

UniCredit ha alzato mercoledì le previsioni di utile netto per l’intero anno 2025 a circa 10,5 miliardi dopo aver registrato un utile netto record nel secondo trimestre di 3,3 miliardi, in aumento del 24,8% rispetto all’anno precedente e del 20,7% rispetto al trimestre precedente.

La banca ha inoltre riportato un utile netto semestrale di 6,1 miliardi, il più alto di sempre.

L’utile netto rettificato, escludendo le componenti straordinarie, è aumentato dell’8% su base annua a 2,9 miliardi nel trimestre.

I ricavi totali sono diminuiti del 3,3% a 6,1 miliardi, in parte a causa di un impatto di 335 milioni sui ricavi da trading derivanti dai costi di copertura legati al consolidamento azionario di Commerzbank.

Il margine di interesse è diminuito del 2,8% su base annua a 3,46 miliardi da 3,56 miliardi. Le commissioni sono scese dell’1% a 2,1 miliardi, mentre i ricavi da trading sono diminuiti del 57,7% a 192 milioni.

I costi operativi sono aumentati dello 0,7% su base annua a 2,3 miliardi. Il rapporto costi/ricavi è salito al 37,8% dal 36,3% dell’anno precedente. L’utile operativo lordo è diminuito del 5,5% a 3,8 miliardi.

Il rapporto di esposizione deteriorata lorda (NPE) è rimasto stabile al 2,6%, con overlay mantenuti a 1,7 miliardi. Le NPE lorde si sono attestate a 11,7 miliardi e le NPE nette a €6,4 miliardi.

Il coefficiente di Capitale sociale Tier 1 (CET1) fully loaded si è attestato al 16,0%, in calo di 11 punti base rispetto al primo trimestre, con 2,4 miliardi di generazione organica di capitale. Le attività ponderate per il rischio sono aumentate a 287,7 miliardi.

La banca ha migliorato le previsioni per il 2025, prevedendo ricavi netti superiori a 23,5 miliardi, costi pari o inferiori a 9,6 miliardi e un costo del rischio intorno ai 15 punti base.

Si prevede che il margine di interesse diminuirà di una percentuale a media cifra rispetto al 2024, mentre le commissioni e i risultati netti dell’Assicurazione dovrebbero aumentare di un margine simile.

Le distribuzioni agli azionisti dovrebbero ora totalizzare almeno 9,5 miliardi per l’anno, inclusi un minimo di €4,75 miliardi in dividendi in contanti.

È previsto un dividendo intermedio di circa 2,1 miliardi per novembre, in attesa dell’approvazione del consiglio.