Gismondi 1754 ha chiuso il secondo trimestre 2025 con un fatturato pari a €1.617.813, in calo del 40% rispetto a €2.704.860 del secondo trimestre 2024, in un contesto nel quale il settore del lusso e della gioielleria, a livello globale, ha registrato, nel periodo, “un rallentamento rispetto ai ritmi di crescita sostenuti degli ultimi anni”, spiega la società.
“Il calo è stato determinato in larga parte dalla forte contrazione del canale wholesale durante il primo semestre, in particolare nei mercati chiave di Stati Uniti, Europa e altri paesi. Il rallentamento della domanda in questi canali ha avuto un impatto diretto e rilevante sulla performance del trimestre”.
“A ciò si è aggiunta la chiusura della boutique di Roma, che nel secondo trimestre 2024 aveva registrato vendite pari a €51.066, mentre nel 2025 non ha generato fatturato”.
“Al contrario, i negozi diretti, ad eccezione del negozio di Portofino, il franchising di Praga e le vendite speciali hanno mantenuto livelli in linea con l’anno precedente, confermando la tenuta dei canali a maggiore marginalità e controllo diretto”.
“L’andamento negativo del secondo trimestre ha inciso anche sul fatturato semestrale 2025 pari a €5.230.002, in flessione del 26% rispetto a €7.078.231 del primo semestre 2024”.
“Rispetto ai dati di fatturato per canale di vendita, al 30 giugno 2025 è cresciuta l’incidenza sui ricavi del canale retail passando dal 16% del 30 giugno 2024 al 32% del 30 giugno 2025, del canale franchising incrementata dal 4% all’ 11% e del canale special sales dal 18% al 27%. L’incidenza del canale wholesale ha subito una contrazione, passando dal 58% del 30 giugno 2024, al 23% del 30 giugno 2025, mentre l’incidenza sul fatturato per il canale production resta pressoché invariata, passando dal 5% del 30 giugno 2024 al 6% del 30 giugno 2025”.
“Analizzando i ricavi per aree geografiche, al 30 giugno 2025 cresce percentualmente l’incidenza sul fatturato dell’area Italia e dell’area Svizzera, mentre resta invariata l’incidenza sul fatturato della Repubblica Ceca, e diminuiscono le incidenze sulle vendite di USA, “Altri Paesi” (Hong Kong, Costa d’avorio, Qatar) e Russia”.
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