Seduta in denaro per le principali borse asiatiche dopo la chiusura positiva di ieri a Wall Street.
Il Giappone traina i listini con Nikkei a +1,7% e Topix a +2,1%, seguite da Shenzhen (+0,9%), Shanghai (+0,6%) e Hong Kong (+0,6%).
Oltreoceano, il Dow Jones ha terminato a +1,1%, l’S&P 500 a +0,8% e il Nasdaq a +0,6%.
Il sentiment beneficia dell’ottimismo per l’accordo commerciale tra Giappone e Stati Uniti e della speranza per ulteriori accordi simili entro la scadenza del 1° agosto.
Il settore tecnologico asiatico è stato sostenuto dai solidi utili di Alphabet, che ha anche segnalato aspettative di una robusta domanda alimentata dall’intelligenza artificiale.
Il settore è stato incoraggiato anche dal presidente Donald Trump che ha segnalato maggiore sostegno politico per l’industria dell’IA.
Tornando in Giappone, il Primo Ministro Shigeru Ishiba ha smentito le recenti notizie secondo cui avrebbe pianificato di dimettersi già a luglio a causa della schiacciante sconfitta del suo partito nelle elezioni per la camera alta.
Nello stesso Paese, a luglio l’indice PMI manifatturiero, pubblicato da Markit ed elaborato da Jibun Bank, è peggiorato passando a 48,8 punti da 50,1 punti di giugno. Gli analisti si attendevano un valore di 50,2 punti.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,177 e il cambio dollaro/yen sale a 146,3. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+1,0%) a 69,2 dollari e il Wti (+1,2%) a 66 dollari al barile.