Wall Street supera ancora i suoi record in scia agli accordi commerciali

Wall Street chiude la seduta di metà settimana in deciso rialzo, superando ancora i record toccati martedì, in scia agli accordi commerciali presi con il Giappone e ai dialoghi che stanno volgendo verso la fine con l’Europa.

Così l’S&P 500 chiude a +0,78%, il Nasdaq a +0,61% e il Dow Jones a +1,14%.

Fa meglio il Russel 2000 a +1,54%.

I mercati mondiali stanno beneficiando della fine delle trattative commerciali che i funzionari americani stanno chiudendo con i principali importatori.

In particolare ieri a spingere i listini è stato l’accordo preso con il Giappone per dazi al 15%, ben al di sotto del 25% ipotizzato.

Anche per l’Europa si parla di dazi al 15% anche se sembrerebbe essere escluso l’acciaio e ancora manca la firma del presidente americano Donald Trump.

La performance dei mercati in tutto il mondo (con ad esempio il FtseMib a +1,33% e il Nikkei a +1,62%) è quindi un segnale che gli investitori accoglieranno di buon grado imposte al 15% per le importazione negli Stati Uniti.

Sull’azionario americano però gli impatti su alcuni settori sono ancora forti.

Hasbro ieri ha chiuso a -0,9% in scia alle previsioni di un impatto da 1 miliardo di dollari dovuto ai dazi. Conseguenze però che non hanno impattato l’ultimo trimestre, con risultati che hanno battuto le attese delgi analisti, ma che saranno evidenti nel corso di questo quarto secondo l’azienda.

Crolla Texas Instruments (-13,3%) nonostante anche lei abbia pubblicato risultati superiori alle attese. A pesare sono state sopratutto le parole dei vertici sul futuro impatto dei dazi.

Ma la maggior parte dei titoli a Wall Street hanno chiuso in positivo con l’utility GE Vernbova balzata del 14,6%. La compagnia energetica, oltre a pubblicare risultati supoeriori alle attese, ha alzato le guidance per il 2025.

Lamb Weston, produttore e distributore di patatine fritte e altri prodotti derivanti dalle patate, ha chiuso con un brillante +16,3% in scia a risultati per l’ultimo trimestre superiori alle attese e all’annuncio di tagli per 250 milioni di dollari.

Passando alle materie prime il Brent viaggia a +0,29% a 68,68 dollari al barile. Positivo anche il Wti a +0,34% a 65,49 dollari al barile.

L’oro ritraccia leggermente a -0,38% a 3.384,55 dollari l’oncia. In calo anche l’argento a -0,6% a 39,26 dollari l’oncia.

Infine sul forex l’euro/dollaro è poco mosso a 1,177 e il dollaro/yen in calo a 146,11.