Mercati asiatici – Contrastati, la Banca del Giappone lascia i tassi fermi

Seduta contrastata per le principali borse asiatiche dopo la chiusura perlopiù debole di ieri a Wall Street.

Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente l’1,3 e l’1,5%, male come Hong Kong (-1,6%). In controtendenza il Giappone con Nikkei a +1% e Topix a +0,8%.

Oltreoceano, il Dow Jones ha terminato a -0,4%, l’S&P500 a -0,1% e il Nasdaq a +0,2%.

Resta l’attenzione sulla politica monetaria dopo che la banca centrale nipponica, come previsto, ha lasciato invariato il tasso di interesse chiave allo 0,5%. L’istituto ritiene probabile che la crescita economica del Giappone si modererà a causa delle politiche commerciali che porteranno a un rallentamento delle economie estere e a un calo degli utili aziendali, nonostante il sostegno derivante dalle condizioni finanziarie accomodanti.

Il tutto all’indomani della Fed che ha lasciato i tassi fermi per la quinta volta consecutiva da dicembre al 4,25-4,5% sottolineando che l’inflazione rimane “piuttosto elevata”, senza dare indicazioni su possibili attesi cambiamenti di rotta nella riunione di settembre.

Occhi anche sul fronte commerciale con Trump che ha dichiarato di aver raggiunto un accordo con la Corea del Sud che prevede, tra l’altro, dazi al 15% per Seul e zero per gli Stati Uniti oltre a 350 miliardi di investimenti sudcoreani “controllati” dagli Usa e “selezionati” dal numero uno della Casa Bianca.

Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,145 mentre il cambio dollaro/yen scende a 148,7. Tra le materie prime, petrolio in frazionale calo con il Brent (-0,4%) a 72,2 dollari e il Wti (-0,2%) a 69,8 dollari al barile.