Le borse europee chiudono all’insegna delle vendite, mentre Wall Street viaggia al rialzo dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib cede l’1,5% a 40,988 punti, giù anche il CAC 40 di Parigi (-1,1%), il Dax di Francoforte (-0,7%), flat il Ftse 100 di Londra mentre tiene l’Ibex35 di Madrid (+0,2%).
Oltreoceano, il Nasdaq guadagna lo 0,9%, lo S&P 500 lo 0,5% mentre il Dow Jones è flat.
Il sentiment resta diviso tra la decisione della Fed che ha lasciato ancora i tassi fermi con un’inflazione che rimane “piuttosto elevata”, il fronte commerciale, con l’accordo tra Usa e Corea del Sud, nonché i segnali positivi dalle trimestrali con gli utili delle big tech Microsoft e Meta che alimentano l’ottimismo sul boom dell’intelligenza artificiale.
Ulteriori indicazioni dovrebbero arrivare con i conti odierni di Apple e Amazon oltre che dal job report statunitense in uscita domani.
Occhi sulla fitta agenda macro odierna: a giugno, il tasso di disoccupazione dell’Eurozona si è attestato al 6,2%, in linea al mese precedente (rivisto da 6,3%) ma sotto il 6,3% atteso. Nello stesso mese, l’omologo dato italiano è stato pari al 6,3%, al di sotto del 6,5% del mese precedente e del 6,4% delle attese.
Sempre nel nostro paese, secondo le stime preliminari, a luglio, l’indice armonizzato UE dei prezzi al consumo è calato, come previsto, dell’1% su base mensile, rallentando dal +0,2% di giugno. Su base annua, l’inflazione si è attestata all’1,7%, a fronte dell’1,6% stimato e dell’1,8% del mese precedente.
Negli Usa, a giugno, il reddito personale ha accelerato, più delle attese (+0,2%), a +0,3% su base mensile, dal -0,4% di maggio. Le spese per consumi personali sono salite anch’esse dello 0,3% m/m, peggio delle attese (+0,4%), ma meglio della parità del mese precedente (rivisto da -0,1%).
Sempre negli Usa, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono aumentate, meno delle attese (222mila), a 218mila unità dalle 217mila della lettura precedente.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,143 e il cambio dollaro/yen a 150,6. Tra le materie prime, petrolio in ulteriore calo con il Brent (-1,9%) a 71,1 dollari al barile e il Wti (-1,9%) a 68,7 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund resta a 84 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,54%.
Tornando a Piazza Affari, sale in vetta Prysmian (+2,7%) dopo i conti e il rialzo della guidance, seguita da Banco BPM (+2,2%), Saipem (+1,9%) e Banca Mediolanum (+1,2%). Chiudono in coda Ferrari (-11,7%) e Tenaris (-6,2%), entrambe dopo i conti, vendite anche su Iveco (-4,5%) dopo i conti, l’opa di Tata Motors finalizzata al delisting e la cessione a Leonardo della divisione Defence, preceduta da Cucinelli (-4,4%).