Le borse europee rallentano a metà seduta mentre i futures di Wall Street viaggiano in rialzo.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,2% a 41.540 punti, poco mosso come il CAC 40 di Parigi (flat) mentre tengono, pur riducendo i guadagni, l’Ibex35 di Madrid (+0,7%), il Ftse 100 di Londra (+0,4%) e il Dax di Francoforte (+0,3%).
Il sentiment resta diviso tra la decisione della Fed che ha lasciato ancora i tassi fermi con un’inflazione che rimane “piuttosto elevata”, il fronte commerciale, con l’accordo tra Usa e Corea del Sud, nonché i segnali positivi dalle trimestrali con gli utili delle big tech Microsoft e Meta che alimentano l’ottimismo sul boom dell’intelligenza artificiale.
Ulteriori indicazioni dovrebbero arrivare con i conti odierni di Apple e Amazon oltre che dal job report statunitense in uscita domani.
Dall’agenda macro odierna, a giugno, il tasso di disoccupazione dell’Eurozona si è attestato al 6,2%, in linea al mese precedente (rivisto da 6,3%) ma sotto il 6,3% atteso.
Nello stesso mese, l’omologo dato italiano è stato pari al 6,3%, al di sotto del 6,5% del mese precedente e del 6,4% delle attese.
Sempre nel nostro paese, secondo le stime preliminari, a luglio, l’indice armonizzato UE dei prezzi al consumo è calato, come previsto, dell’1% su base mensile, rallentando dal +0,2% di giugno. Su base annua, l’inflazione si è attestata all’1,7%, a fronte dell’1,6% stimato e dell’1,8% del mese precedente.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,143 e il cambio dollaro/yen a 149,8. Tra le materie prime, il petrolio torna a scendere con il Brent (-0,9%) a 71,8 dollari e il Wti (-0,8%) a 69,4 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund resta a 84 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,53%.
Tornando a Piazza Affari, sale in vetta Prysmian (+2,7%) dopo i conti e il rialzo della guidance, seguita da Banco BPM (+1,5%) e Banca Mediolanum (+1,2%); rimane in fondo Iveco (-4,3%) dopo i conti, l’opa di Tata Motors finalizzata al delisting e la cessione a Leonardo della divisione Defence, preceduta da Tenaris (-4%) in scia alla previsione di un moderato calo vendite, e Nexi (-2,4%) anch’essa dopo i risultati.