Mercati USA – Avvio ben intonato con Nasdaq +1,3% e S&P500 +0,8%

Avvio ben intonato a Wall Street: dopo pochi minuti di scambi, il Nasdaq guadagna l’1,3%, l’S&P 500 lo 0,8% e il Dow Jones lo 0,2%.

Occhi sulla fitta agenda macro odierna: a giugno il reddito personale negli Usa ha accelerato, più delle attese (+0,2%), a +0,3% su base mensile, dal -0,4% di maggio. Le spese per consumi personali sono salite anch’esse dello 0,3% m/m, peggio delle attese (+0,4%), ma meglio della parità del mese precedente (rivisto da -0,1%).

Le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono aumentate, meno delle attese (222mila), a 218mila unità dalle 217mila della lettura precedente.

A giugno il deflatore Pce, misura dell’inflazione attentamente monitorata dalla Fed, è salito, come previsto, dello 0,3% su base mensile dopo il +0,2% di maggio, e del 2,6% anno su anno, a fronte del 2,5% stimato e dopo il 2,4% del mese precedente. Depurato degli elementi volatili, è cresciuto dello 0,3%, in linea con le attese, dopo il +0,2% di maggio. Anno su anno l’aumento è stato ancora del 2,8%, oltre il 2,7% delle attese.

Il tutto mentre il sentiment resta diviso tra la decisione della Fed che ha lasciato ancora i tassi fermi con un’inflazione che rimane “piuttosto elevata”, il fronte commerciale, con l’accordo tra Usa e Corea del Sud, nonché i segnali positivi dalle trimestrali con gli utili delle big tech Microsoft (+6,4%) e Meta (+12,2%) che alimentano l’ottimismo sul boom dell’intelligenza artificiale.

Ulteriori indicazioni dovrebbero arrivare con i conti odierni di Apple e Amazon oltre che dal job report statunitense in uscita domani.

Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,141 e il cambio dollaro/yen a 150,3. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-1%) a 71,8 dollari al barile e il Wti (-0,9%) a 69,4 dollari al barile.

Nel comparto obbligazionario, infine, il rendimento sul Treasury a 2 anni oscilla al 3,93% mentre su quello a 10 anni scende al 4,35%.