Mercati – Europa chiude in spolvero, con Piazza Affari a +1,9%

Le borse europee chiudono in spolvero, mentre Wall Street viaggia ben intonata dopo le prime ore di contrattazioni.

A Milano, il Ftse Mib guadagna l’1,9% a 40.697 punti, seguito da Ibex35 di Madrid (+1,8%), Dax di Francoforte (+1,2%), CAC 40 di Parigi (+1,1%) e Ftse 100 di Londra (+0,6%).

Oltreoceano, il Nasdaq guadagna l’1,7%, lo S&P 500 l’1,3% e il Dow Jones l’1,1%.

Metabolizzati i dati deludenti sull’occupazione negli Stati Uniti pubblicati venerdì, gli investitori tornano a sperare in un taglio ai tassi da parte della Fed per sostenere l’economia americana.

I mercati stimano la probabilità superiore all’80% per un allentamento il mese prossimo, scontando appieno un ulteriore taglio entro la fine dell’anno.

Nel frattempo, Trump ha affermato che nei prossimi giorni annuncerà un nuovo governatore della Fed e un nuovo responsabile della statistica sul lavoro a seguito del licenziamento in tronco di Erika McEntarfer.

Sempre in tema di banche centrali, gli analisti si aspettano che giovedì la Banca d’Inghilterra ridurrà il tasso d’interesse di 25 punti base al 4%.

Parallelamente restano monitorati gli sviluppi sui dazi dopo che il rappresentante al commercio degli Stati Uniti Jamieson Greer ha espresso un cauto ottimismo sui colloqui con la Cina circa i flussi di terre rare, a seguito dei colloqui che hanno ulteriormente consolidato i legami tra le due economie.

Sul fronte macro, a giugno gli ordinativi di fabbrica degli Stati Uniti hanno riportato un calo del 4,8% su base mensile, a fronte del -4,9% atteso e dopo il +8,3% del mese precedente (rivisto da +8,2%).

Sul forex, l’euro/dollaro flette a 1,157 e il cambio dollaro/yen a 147,1. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-0,7%) a 69,2 dollari al barile e il Wti (-0,8%) a 66,8 dollari al barile dopo che l’OPEC+ ha concordato un altro importante aumento della produzione da settembre alimentando le preoccupazioni su un eccesso di offerta globale.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund cala a 84 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,47%.

Tornando a Piazza Affari, continuano a guidare le banche, trainate da Mediobanca (+4,6%), seguita da Unicredit (+3,7%), MPS (+3,6%), dopo le parole vicepremier Tajani, contrario all’ipotesi di un “contributo volontario” per gli istituti di credito, e Intesa Sanpaolo (+3,2%). Scivola in fondo Amplifon (-2,6%), preceduta da Diasorin (-1,4%), Campari e Saipem (entrambe -1,0%).