I futures sull’azionario americano guadagnano tra lo 0,1 e lo 0,3% preannunciando un avvio in moderato rialzo a Wall Street.
Netto rimbalzo, ieri, oltreoceano, con il Nasdaq a +2%, l’S&P500 a +1,5% e il Dow Jones a +1,3%.
Il sentiment continua a beneficiare della possibilità che la Federal Reserve opterà, nelle prossime settimane, per un allentamento monetario a sostegno dell’economia americana dopo il job report deludente diffuso venerdì scorso.
La presidente della Fed di San Francisco, Mary Daly, ha affermato che si avvicina il momento dei tagli ai tassi, alla luce dei crescenti indicazioni di un indebolimento del mercato del lavoro e dell’assenza di un’inflazione persistente causata dai dazi.
I mercati monetari stanno scontando una probabilità superiore all’80% di un taglio da 25 punti base il mese prossimo, e una probabilità su tre di un altro entro fine anno.
Sempre in tema Fed, Trump ha intanto dichiarato che il segretario al Tesoro Scott Bessent non vuole essere preso in considerazione come possibile candidato a presidente della banca centrale.
Resta monitorata anche la questione dei dazi con l’Unione Europea in attesa che il numero uno della Casa Bianca annunci questa settimana le misure esecutive per concedere, tra l’altro, esenzioni dalle tariffe su alcuni beni industriali come i componenti per aerei.
Occhi, inoltre, sulle trimestrali con Pfizer che sale del 2,2% nel pre-market dopo aver superato le stime degli analisti sui ricavi e alzato le previsioni sugli utili.
Infine, dall’agenda macro, a giugno, la bilancia commerciale USA ha registrato un deficit di 60,2 miliardi di dollari, in calo, più delle attese (-62,6 miliardi), dai -71,7 miliardi di maggio (rivisto da -71,5 miliardi).